Mancano sale di studio L’ex Pescheria in soccorso
Gli universitari di Trieste hanno fame di biblioteche. Soprattutto nei weekend la disponibilità di spazi pubblici per lo studio non è sufficiente a soddisfare le esigenze di tutti i ragazzi che si fermano in città. E nei mesi in cui ci sono esami le biblioteche traboccano sempre. «L’Università offre lo spazio di 225 posti della Biblioteca generale – spiega Marco Cernich, rappresentante degli studenti del corso di Giurisprudenza - ma non è sufficiente. Ci sono periodi in cui la Biblioteca è strapiena e quindi o si arriva alle 9 del mattino oppure non si trova posto. Le altre sedi sono chiuse sia il sabato che la domenica e l’ateneo, a causa delle scarse risorse finanziarie, ha difficoltà a tenere aperti altri spazi».
Le vie d’uscita? Le soluzioni alternative? «Per gli studenti che stanno in città c’è l’emeroteca. Preziosa ma piccola. Inoltre - risponde Cernich - è un servizio offerto a tutti i cittadini ed è normale che si riempia subito. C’è poi la biblioteca di Largo Papa Giovanni, aperta anche il sabato mattina. In tanti, non solo di medicina, andiamo a studiare a Cattinara: c’è la biblioteca vicino al polo cardiologico che il sabato mattina è aperta. Di solito si sta lì finché non chiude e poi ci si sposta e si prosegue lo studio nell’atrio adiacente che è stato dotato di tavoli e sedie, ma è pur sempre il corridoio di un ospedale».
Cernich, con il collega Stefano Spina e con l’appoggio del Consiglio degli studenti, si è fatto promotore delle esigenze degli universitari in Consiglio comunale. Ancora lo scorso maggio è stata presentata una mozione firmata dal consigliere del Pd Angelo Curreli, poi fatta propria anche dalla vicesindaca Fabiana Martini, per impegnare il Comune di concerto con l’Università ad individuare delle possibili soluzioni per venire incontro al problema del sovraffollamento nei giorni festivi degli spazi per lo studio esistenti.
Una prima soluzione che aiuta gli studenti in questo periodo di festività viene dagli spazi dell’emeroteca di Piazza Hortis che, come fa sapere l’assessore all’Educazione, Scuola e Università Antonella Grim, sono aperti dal lunedì al sabato dalle 9 alle 22.45 e la domenica dalle 10 alle 19. «Abbiamo voluto dare una risposta come Comune alle esigenze degli studenti ampliando gli orari dell’emeroteca, che è una sala che abbiamo già a disposizione, come facciamo fin dal primo anno di mandato. E sottoscriveremo in questo senso un accordo triennale con l’Università come già fatto per il triennio 2012-2014, durante il quale c’è stata una continua crescita dell’utenza dell’emeroteca» aggiunge l’assessore all’Educazione. Nel 2014 infatti la media mensile di ingressi serali è stata di 1.855 utenti e la domenicale di 1.015. Ma c’è la consapevolezza che l’emeroteca, per quanto preziosa, non basta e quindi, in quanto ad altri spazi da mettere a disposizione, il Comune valuta anche l’ipotesi del Salone degli Incanti: «Oltre all’emeroteca, che è la soluzione immediata, stiamo ragionando sulla realizzazione di uno spazio pubblico per lo studio e la consultazione, ovvero la mediateca, all’interno del Salone degli Incanti – ricorda l’assessore alla Cultura Paolo Tassinari -. Contiamo di presentare nelle prossime settimane lo studio di fattibilità per definire le condizioni di realizzazione e di gestione di un servizio di questo tipo».
Lo studio da quasi 50mila euro (48.721,92, da pagare però nel 2016) è stato affidato a metà ottobre al raggruppamento temporaneo di professionisti formato da Map Studio (Magnani e Pelzel architetti associati), capofila con sede a Venezia, Antonella Agnoli (biblioteconoma) e Mhk Consulting (ingegneristica). «È un’azione a medio lungo termine, che mira a risolvere una situazione critica che si è creata nei primi anni del 2000: con la chiusura della Biblioteca civica – conclude Tassinari - l’offerta di spazi e servizi di consultazione in città è crollata, a fronte di una domanda in aumento».
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