Manca la sede, a Muggia protezione civile in rivolta

Coordinatore e volontari della sezione pronti a dimettersi in blocco in segno di protesta contro i ritardi del Comune
Volontari della Protezione civile
Volontari della Protezione civile

MUGGIA. «Abbiamo deciso che se entro un mese le cose non cambieranno ci dimetteremo tutti». Alza la voce il coordinatore uscente della Protezione Civile di Muggia, Fabrizio Braico. Al centro della “rivolta” che sta coinvolgendo la trentina di componenti della Protezione civile rivierasca è l'incertezza, a questo punto giudicata esasperante, sui lavori per la nuova sede. In una lettera inviata tra gli altri alla presidente della Regione Debora Serracchiani e al sindaco di Muggia Nerio Nesladek, e resa pubblica ora, la Protezione Civile muggesana ha posto l'accento «sulla scarsa attenzione prestata dall’amministrazione comunale di Muggia», un atteggiamento inadempiente che in realtà «è stato comune a tutte le amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni, che indistintamente hanno considerato in maniera superficiale l’operato della squadra stessa la quale, invece, su base esclusivamente volontaria, ha profuso un assiduo impegno nell’affrontare le situazioni contingenti in cui è stata chiamata ad operare».

Nuova sede per la Protezione Civile a Muggia
Volontari della Protezione civile

Per la squadra della Protezione civile la nuova sede è considerata «d’importanza vitale per il mantenimento della squadra e per l’assolvimento dei compiti per i quali è chiamata ad operare». Braico ha evidenziato come il progetto affondi le proprie radici addirittura a 21 anni fa quando la Regione finanziò il progetto stesso. In un primo momento era stata prevista la collocazione della squadra in via Roma dove però, fin da subito, si insediò la sezione dei vigili urbani. Sito che successivamente è stato demolito per costruire la nuova biblioteca comunale, «trascurando nuovamente la situazione della squadra, che tra l’altro è stata avvertita di tale progetto solo successivamente».

Nel corso di questi anni la squadra è stata trasferita in svariate sedi «di fatto obsolete, vere e proprie ubicazioni temporanee non idonee ai fabbisogni della squadra stessa». Attualmente la sede è situata nell’area lavaggio dei magazzini comunali, «con arredi recuperati da contributi dei nostri volontari». Nell’anno 2011, è stato concesso uno stanziamento pari a 160 mila euro. L’attuale sito, però, non risulta essere conforme alle nuove normative antisismiche e pertanto la sede non può essere realizzata nel luogo prescelto.

«Alcuni mesi or sono il Comune di Muggia, assieme al coordinatore del gruppo, ha individuato un’area idonea alla realizzazione della sede della Protezione Civile: tuttavia è indispensabile far notare che i fondi disponibili sono sufficienti solo alla realizzazione parziale (40% circa) del sito in questione», spiega la missiva.

Sede della Protezione civile nel limbo
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Nell'ultima riunione del Consiglio comunale l'assemblea ha votato all'unanimità la variante non sostanziale n.34 al Piano Regolatore generale comunale, che di fatto ha permesso al progetto di ottenere la compatibilità urbanistica e di conseguenza la conclusione della progettazione esecutiva che consentirà a breve l'avvio dei lavori. Con l'incognita, però, che essendosi accumulati quattro mesi di ritardo nell'avvio dell'opera, questi alla fine potrebbero influire in maniera sostanziale, vale a dire negativam sulla revoca del contributo della Protezione Civile, in caso di mancata concessione di una proroga sulla scadenza.

Di qui la scelta di alzare la voce, lanciando un autentico ultimatu. «Viste le non nuove buone notizie arrivate nei periodi successivi, se entro un mese le cose non cambiassero abbiamo deciso di dimetterci tutti», conclude il coordinatore uscente della Protezione civile Fabrizio Braico.

La rivolta, tuttavia, non sembra impensierire più di tanto l’amministrazione. Dall'assessore ai Lavori Pubblici di Muggia Marco Finocchiaro, infatti, arriva una risposta secca e strinagata: «La lettera è dello scorso 7 settembre ed è superata. Inoltre la Protezione Civile, proprio in questi giorni, ci ha concesso una proroga di tre mesi sull'inizio dei lavori. Ad ogni modo, entro i primi giorni di febbraio, i lavori prenderanno finalmente il via».

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