Manager e presidenti ”promossi” camerieri
Da Tondo a Illy, da Galan a Marzotto. Ecco i vip che hanno servito ai tavoli nella serata di beneficenza all’Expo Mittelschool. Ottanta persone hanno sborsato 180 euro a testa per essere serviti dal manipolo di presidenti e manager
TRIESTE «Sette soppresse!». Renzo Tondo, presidente del Friuli Venezia Giulia, si avvicina al banco della cucina con una naturalezza che sorprenderebbe, se non si sapesse che, Regione a parte, di professione fa proprio il ristoratore. Uno stakanovista del vassoio. Ma che dire, allora, di Riccardo Illy che, dichiaratamente sommelier ad honorem, versa il vino con una manualità degna di un professionista? E di Giancarlo Galan, presidente del Veneto, che, tra una Ribolla gialla e un Traminer di Piera Martellozzo, riesce ad appoggiare davanti ai cronisti la tesi del ministro Brunetta e chiede la specialità del Friuli Venezia Giulia «anche per le altre regioni», indicando invece quella del Trentino Alto Adige come «una vergogna della Repubblica»? Sembra un «think tank» politico è invece è una cena, e che cena! Rossana Illy, in nome della beneficenza, riesce ogni anno a stipare all’Expo Mittelschool, prestigiosa vetrina della Camera di commercio, un numero di «vip» crescente ma, soprattutto, entusiasta alla serata dei «Quochi di Quore».
Ottanta, quest’anno, a 180 euro a testa, più il valore aggiunto dell’asta finale per accaparrarsi la «traversa» firmata dei ricchi e famosi (quest’anno rosa magenta per fare pendant con gli ipertecnologici bicchieri in policarbonato dello stesso colore).
Vedere, ad esempio, Sergio Balbinot, ad delle «Generali», uno che difficilmente troveresti al tuo fianco in una serata karaoke, che fa su e giù con vassoi e piatti assortiti, fa una certa impressione. A maggior ragione se lo vedi servire la «fatina» Maria Giovanna Elmi o il 15 volte campione del mondo di motociclismo Giacomo Agostini. Perché la serata è tutto fuorchè provinciale.
C’è il proprietario di «Ambaradan», la barca-cattedrale che d’estate monopolizza l’ormeggio davanti a piazza Unità, arrivato apposta in aereo privato da Milano, c’è Pietro Marzotto, che non rinuncia alla giacca neanche quando mette a mantecare il suo doppio risotto di asparagi e piselli, beccandosi l’amichevole rimbrotto di Galan («un minuto massa de cotura, un fià de sal de più...»), c’è l’inconfondibile Mario Moretti Polegato, mister Geox, che non abbandona neanche per un secondo la postazione in cucina, c’è il velista Mauro Pelaschier, felice di fare il «mozzo» della pasticceria monfalconese Maritani, che in settimana gli ha fatto fare una full immersion di cucina. C’è anche, e lo notano tutti, anzi, tutte, l’attore Sebastiano Somma, che tenta di fare il cameriere ma è costretto a ritmi lentissimi da un esercito di fan che lo bracca, gli fa battute, gli chiede autografi, magari vorrebbe sposarlo, anche, tra la terrina di coniglio, il baccalà della Gina e il gelato fumante finale.
Tante teste, tanti soldi. Utili a fare quell’ambulatorio che Fabienne Mitzahi, presidente triestina di Idea, vuol regalare ai suoi depressi cronici. Almeno 150, a Trieste. Far festa, oggi, perché altri possano farla domani. Comunque sia, una bella scelta.
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