Mamma goriziana partorisce in ambulanza

Il bimbo è venuto alla luce alle 2.50 in territorio comunale di Ronchi Eccellente prestazione del personale 118: stanno tutti bene
Bumbaca Gorizia - Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia - Foto di Roberto Coco

Fiocco azzurro nella notte tra mercoledì e ieri a Ronchi dei Legionari. La culla? Un’ambulanza del 118. Paradossi della soppressione del Punto nascita di Gorizia.

Un bel maschietto di oltre tre chilogrammi di peso è venuto alla luce alle 2.50 a bordo di un mezzo del 118. L’equipe medica non si è persa d’animo e ha aiutato la signora a diventare mamma un’altra volta. Dal dirigente del Ps di Gorizia, Giuseppe Giagnorio, un plauso al dottor Alberto Baressi.

La dinamica. La mamma, residente a Gorizia, si presenta all’ospedale San Giovanni di Dio, accompagnata dal compagno.

È in ritardo rispetto al punto del travaglio. Ma non poteva anticipare i tempi in quanto doveva trovare parenti disponibili a venire a casa per accudire gli altri figli.

L’ambulanza parte a sirene spiegate verso il San Polo di Monfalcone. Percorre lo stradone della Mainizza. Traffico quasi inesistente, piede dell’autista pigiato sull’acceleratore.

A bordo la situazione si fa sempre più problematica. All’altezza del ponte di Sagrado i sanitari cominciano a capire che il pupo ha particolare fretta. Fasi concitate che possiamo solo immaginare. E allora come non pensare che il curvone della viabilità provvisoria di Fogliano, approntato per la demolizione del sovrappasso ferroviario, non abbia provocato la spinta decisiva?

Stradone di Redipuglia, il Sacrario, la discesa dal passo del Sant’Elia. Ronchi dei Legionari è all’orizzonte, al San Polo mancano un decina di chilometri. Troppi.

Ecco il 118 a Ronchi ed ecco il bimbo spuntare in questo mondo. Un giorno gli racconteranno il punto giusto dov’è nato. Formalmente è stato partorito al San Polo. Un altro goriziano monfalconese. Ma questa è una storia a lieto fine, un fiocco azzurro che potrebbe pure essere un Nastro azzurro, il premio internazionale che un tempo veniva assegnato ai vascelli e alle imbarcazioni più veloci.

Da quanto abbiamo potuto apprendere mamma e piccolo stanno bene. Dalla finestra della Pediatria si gode la vista del Carso monfalconese.

Una bella pagina di sanità isontina, scritta con professionalità e organizzazione. Pronti a tutto anche nell’angusto spazio di un’autolettiga.

“Nuovi nati sparsi per la regione” titolava Il Piccolo nei giorni scorsi a proposito dei neonati goriziani venuti al mondo tra Monfalcone, Palmanova, Burlo Garofolo e altri ospedali.

Siamo stati profetici ma imprecisi: nuovi nati sparsi per l’Isontino. Al sindaco di Ronchi, Roberto Fontanot, il sommesso consiglio di omaggiare la mamma e il piccolo: hanno aggiunto una singolare curiosità alla storia del comune ronchese. Vent’anni fa si discusse molto sull’ospedale unico. Doveva essere eretto a Gradisca. Oggi, se si potesse costruire un Punto nascita unico, la sede sarebbe bella e pronta: Ronchi dei Legionari.

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