Maltrattamenti al centro estivo a Trieste: pagano anche le colleghe

Decisione di Comune e cooperativa: chi lavorava l’anno scorso in via Tigor destinato ad altri incarichi mentre l’indagata non è più in organico. Brandi: «Bimbi da tutelare»
Silvano Trieste 2019-06-06 Asilo di via Tigor
Silvano Trieste 2019-06-06 Asilo di via Tigor

TRIESTE Il personale in servizio l’anno scorso nel centro estivo ospitato nella struttura dei nidi comunali “La Mongolfiera-Luna Allegra” di via Tigor, questa estate non sarà impiegato in nessun centro estivo cittadino. I dieci dipendenti saranno spostati ad altri incarichi.

Il provvedimento è stato assunto dal Comune di Trieste in accordo con una delle cooperative a cui è affidato l’appalto, “La Quercia”, per effetto dell’indagine sui maltrattamenti che coinvolge una giovane operatrice. L’educatrice de “La Quercia” la scorsa estate aveva lavorato alla “Mongolfiera”. Stando all’inchiesta, documentata con telecamere nascoste, l’insegnante aveva trascinato per le braccia, sbattuto sul pavimento, sgridato e preso a manate bambini di pochi mesi.

«La decisione – spiega l’assessore all’Educazione Angela Brandi – è precauzionale: dal momento che non possiamo sapere chi è esattamente la persona indagata dalla Procura, riteniamo opportuno adottare questa misura per tutelare in ogni modo i bambini, la nostra priorità, e tranquillizzare i genitori».

L’intesa è stata sottoscritta in un documento che porta la firma della presidente de “La Quercia” (dunque proprio la cooperativa che aveva l’incarico nella struttura l’anno scorso), Barbara Gorza. «Vi confermiamo che è nostra intenzione procedere a tutte le verifiche del caso e a promuovere le azioni occorrenti a tutela degli utenti e della nostra cooperativa», si legge nelle premesse.

Il documento poi prosegue. «Si conferma quindi, nell’ambito della nostra collaborazione e in attesa di eventuali ulteriori elementi valutativi, la disposizione di non impiegare nell’appalto dei Centri Estivi 2019 del Comune di Trieste il personale che nello scorso 2018 era occupato presso il centro estivo “La Mongolfiera”. Un tanto – conclude la lettera – per il senso di responsabilità con cui la cooperativa La Quercia opera da sempre nei servizi gestiti in regime di appalto o in convenzione per conto del Comune di Trieste».

Da quanto risulta, comunque, l’educatrice interessata dall’indagine della magistratura la scorsa estate avrebbe svolto soltanto un breve periodo di lavoro alla “Mongolfiera” di via Tigor e con contratto a termine: una sostituzione di soli pochi giorni. La ragazza, comunque, non sarebbe più alle dipendenze della cooperativa.

«Noi dobbiamo garantire un servizio sicuro per le famiglie e ufficialmente non sappiamo chi sia questa operatrice – ribadisce ancora l’assessore Brandi – quindi se l’anno passato ci sono stati problemi, noi chiediamo che quest’anno quel personale non ci sia più».

L’inchiesta giudiziaria era stata avviata dal pm Chiara De Grassi dopo la segnalazione di una mamma preoccupata di vedere il figlio, iscritto al centro estivo, spesso in lacrime e agitato. —


 

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