Malore in regata, cade in mare e muore
MONFALCONE. Velista di 50 anni cade in mare durante una regata e muore. Tragedia del mare, ieri nel primo pomeriggio, durante la tradizionale regata internazionale Monfalcone-Portorose-Monfalcone. Vittima di una domenica dedicata alla fase di rientro dalla Slovenia nella città dei cantieri, Sebastiano Pòrcile, 50 anni, restauratore di origini partenopee, residente a Monfalcone. L’uomo, a bordo di una barca a vela di circa 7 metri, il “Cutty Sark”, un guscio in vetroresina, è finito in mare a due miglia dall’arrivo. Si ipotizza che sia stato colto da un improvviso malore.
Con lui a bordo del “Cutty Sark” c’era il suo amico Roberto Mosetti, figlio del consigliere comunale Loris. Il compagno di regata ha tentato di soccorrerlo. Pòrcile avrebbe tentato di resistere aggrappandosi alla scaletta dell’imbarcazione, venendo però inghiottito dal mare.
Per il 50enne monfalconese, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. La ricostruzione del fatto è stata affidata alla Capitaneria di porto di Monfalcone. La magistratura ha aperto un’inchiesta per far luce sull’evento. Le indagini ieri sono durate a lungo, con l’ascolto dei testimoni nella sede cittadina della Capitaneria, alla presenza del magistrato titolare dell’inchiesta. Restano quindi da capire le esatte scansioni della vicenda. Al momento, infatti, restano solo frammenti.
Una splendida regata listata a lutto. Alla due-giorni organizzata dalla Svoc, in collaborazione con lo Yacting Club di Portorose, erano iscritte quest’anno 44 imbarcazioni, seguite come da prassi dal Comitato di regata, la prima semi-tappa si era svolta nella giornata di sabato, pernottamento a Portorose. E ieri mattina, la partenza per affrontare la seconda fase del rientro.
Tutto, insomma, procedeva per il meglio. Ottime le condizioni meteo, bora a 10 nodi in avvio, a 20 al largo. Ma quando ormai le imbarcazioni hanno raggiunto il traguardo a un miglio da Punta Sdobba, all’appello mancava proprio il “Cutty Sark”. Una brutta spia d’allarme.
Tutto è accaduto tra le 13.30 e le 14, a circa due miglia al largo di Punta Sdobba. L’imbarcazione, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, stava regolarmente procedendo, in condizioni ottimali. Il vento a tendere le vele senza richiedere particolari manovre, rendendo gestibile anche l’incresparsi del mare.
Una situazione dunque tenuta sotto controllo. Finchè a Sebastiano Pòrcile è accaduto l’imprevedibile. È stato un attimo è l’uomo da quel piccolo “guscio” in vetroresina è scivolato in mare. Roberto Mosetti, appena accortosi di quanto accaduto, è stato riferito poi dagli amici di regata, ha subito tentato di soccorrere il compagno. Momenti febbrili e angoscianti. Roberto non avrebbe comunque perso tempo: al cellulare ha chiamato la Capitaneria, provvedendo anche a lanciare il razzo di segnalazione d’emergenza per farsi individuare dai soccorritori. Quando la Guardia costiera è giunta sul posto, ha avviato le ricerche nella zona di mare, rinvenendo il corpo del 50enne alla foce dell’Isonzo. Sono stati poi gli stessi uomini della Capitaneria a trasferire la salma fino al porticciolo Nazario Sauro.
Roberto Mosetti, in evidente stato di choc, è intanto rientrato verso Monfalcone con l’imbarcazione.
E dire che tutti erano attesi alla Svoc per festeggiare insieme con i “cugini” sloveni la tradizionale e intensa due-giorni velica, con tanto di cena di chiusura. Una festa purtroppo spezzata da una vita strappata dal mare.
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