Malore in casa a Muggia, Re Carnevale grave a Cattinara

Dario Macor, 72 anni, è stato colpito da un’emorragia cerebrale. Oltre a essere icona della festa rivierasca, è uno stimato professionista
Lasorte Trieste 03/03/11 - Inaugurazione Carnevale di Muggia, Re Carnevale
Lasorte Trieste 03/03/11 - Inaugurazione Carnevale di Muggia, Re Carnevale

MUGGIA. Un improvviso malore ha colpito uno dei simboli del Carnevale muggesano: Dario Macor, il celebre Re Carnevale rivierasco. Il 72enne è stato colpito da un’emorragia cerebrale domenica scorsa, mentre era in casa. Attualmente è ricoverato all’ospedale di Cattinara in condizioni, a quanto si apprende, molto critiche. La notizia è rimbalzata tra le calli muggesane ed è stata confermata ieri. «Sono sicuro che Dario ce la farà anche questa volta perché la fibra di Re Carnevale è davvero forte. Non posso quindi che fargli i migliori auguri di pronta guarigione perché abbiamo ancora da fare diverse cose assieme, la prima su tutte il Carnevale estivo», il commento dell’assessore al Carnevale Stefano Decolle. «Una bruttissima notizia. Siamo tutti col fiato sospeso. Aspettiamo gli eventi augurandogli ogni bene», le parole del presidente dell’Associazione delle compagnie del Carnevale Mario Vascotto. Titolare assieme alla moglie Lara Stopar dell’azienda Renice srl Cave muggesane, Macor, dopo essere stato Re Carnevale in occasione dell’edizione 2003, era stato nuovamente nominato Re Carnevale dal 2011, figura che proprio da quell’anno ricopre in maniera ininterrotta.. Oltre a essere una delle figure cardine della compagnia La Bora, Macor è anche un apprezzato professionista: l’estrazione e la lavorazione della pietra nella sua Muggia gli erano valse nel 2013 il Premio della fedeltà al lavoro e del progresso economico nella categoria delle società di capitale, conferitogli dalla Camera di Commercio di Trieste. Sulla vicenda interviene anche il sindaco Laura Marzi: «Sono in contatto diretto con la famiglia di Dario e seguo con grande apprensione gli sviluppi. A lui, alla moglie Laura e alla famiglia tutta va il mio più sincero e profondo sostegno».—

Ri.To.

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