Malore in auto, morto il noto imprenditore Pasti
TRIESTE È morto all’improvviso mentre guidava la sua auto Michele Pasti, 55 anni, stimato imprenditore del mondo agricolo, figlio di importanti proprietari terrieri di Verona, residente da circa vent’anni a Trieste. È stato colpito da un malore durante il viaggio di ritorno verso la sua azienda che produce cereali ad Aquileia.
Dopo pranzo, alle 13.30 circa, lungo la SP81 all’altezza di Terzo di Aquileia, la sua auto ha iniziato a sbandare, finendo poi per appoggiarsi a una recinzione. Una scena subito notata da alcuni automobilisti che, dopo aver allertato il 112, hanno tentato di prestare i primi soccorsi, purtroppo rivelatisi vani come quelli del personale sanitario subito arrivato sul posto insieme ai carabinieri della compagnia di Palmanova. Il suo cuore, nonostante gli sforzi, non ha più ripreso a battere.
Pasti lascia la moglie Paola, i tre figli Niccolò, Alvise e Bartolomeo e i tanti amici incontrati nel capoluogo giuliano, anche come socio del club Adriaco. La notizia della sua scomparsa è arrivata come un fulmine a ciel sereno per i conoscenti dell’uomo: Pasti infatti non soffriva di alcun problema di salute. Appassionato di running ed escursionismo, oltre a coltivare l’amore per la natura e la montagna, collezionava reperti bellici della prima guerra mondiale. Veneto di origine, come la moglie Paola, fondatrice della onlus per la disabilità intellettiva “Un sogno per la vita”, da Verona, Pasti era cresciuto a Torre di Fine, in provincia di Venezia. Era uno dei sei figli di Camillo Pasti, storico presidente del Consorzio di Bonifica Basso Piave. E Camillo era cugino di Marco Aurelio, il capostipite arrivato ad Eraclea ai tempi delle bonifiche nel Ventennio. Di lui si parlò molto in passato anche per un rapimento avvenuto nel 1980, concluso con il pagamento di un riscatto di un miliardo di lire. Anche Camillo era stato un pioniere della bonifica che aveva gettato le basi di quella che sarebbe poi diventata Eraclea mare.
«Michele proprio domenica scorsa aveva corso 26 chilometri, era davvero in piena salute», raccontano affranti i famigliari, che hanno deciso di non far eseguire l’autopsia. Chi lo conosceva bene lo descrive come una persona solare, ma molto riservata. Appassionato e competente imprenditore agricolo, era considerato un instancabile lavoratore che seguiva le aziende di famiglia tra Veneto e Friuli e ha così contribuito a renderle moderne ed efficienti. Ricopriva inoltre diverse cariche in associazioni di categoria. «Nonostante i numerosi impegni - sottolineano i suoi cari - riusciva a riservare le dovute attenzioni, per lui imprescindibili, alla famiglia, all’amata moglie e agli adorati figli, ai quali ha impartito insegnamenti di vita all’insegna della concretezza, della riservatezza e della sobrietà».
È ancora da definire il luogo del funerale: potrebbe tenersi nella basilica di Aquileia oppure nella chiesa parrocchiale di Torre di Fine. È vicina alla moglie la marchesa Etta Carignani: «Sono sicura che grazie ai suoi principi morali, religiosi ed etici Paola, donna eccezionale, troverà conforto a questo suo immenso dolore». —
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