Mail spiate all’Università di Capodistria

Il rettore sotto accusa per l’installazione di un sistema informatico che consentirebbe di controllare la posta dei dipendenti
Di Mauro Manzin

TRIESTE. L’ombra del Grande fratello si aggira nelle stanze dell’Università del Litorale di Capodistria. Tre settimane fa, infatti, nelle cantine del rettorato è stata montata una struttura informatica la quale, secondo il convincimento di molti dipendenti dell’Ateneo, servirà al magnifico rettore Dragan Maruši› per controllare la posta elettronica del personale di servizio. Il tutto sarebbe avvenuto senza che i responsabili del sistema informatico dell’Università sapessero alcunchè. Ufficialmente si sa, come scrive il portale web di Rtv Slovenija, che l’Università del Litorale ha firmato cun contratto con la società di Lubiana Maldin per assicurare un controllo sulla sicurezza informatica. Il che significa, in poche parole, che è possibile vedere quanto sta succedendo sulle postazioni dei pc dei singoli dipendenti per controllare se le azioni siano tutte lecite.

I dipendenti dell’Università, i quali però preferiscono restare nell’anonimato (evidente la paura di “rappresaglie” sul proprio posto lavorativo), sono convinti che tutto questo sistema altro non è che il Grande fratello del rettore Dragan Maruši› con il quale egli vuole garantirsi il controllo sulla posta elettronica e su qualsivoglia operazione informatica di ogni singolo dipendente dell’Ateneo per potere in futuro neutralizzare i suoi oppositori all’interno dell’Università.

Ma chi sono questi nemici? Essi si nasconderebbero dietro le lettere anonime e altri documenti che nei mesi scorsi sono state resi di dominio pubblico. Le missive priva di qualsiasi firma illustrano con grande dovizia di particolari e molto accuratamente le irregolarità di cui si sarebbe macchiato il rettore nella sua giornaliera opera di amministrazione dell’Università del Litorale. Tra queste si denuncia una gestione nepotistica delle assunzioni all’Ateneo, nonché l’uso di fondi dell’Università, sempre da parte del rettore, per pagarsi le spese per la festa di compleanno.

Nell’intera vicenda, che finora ha più interrogativi che risposte, va segnalato inoltre che la nuova apparecchiatura informatica è stata iniziata a montare nelle cantine del rettorato il primo giorno di ferie del responsabile del sistema informatico dell’Ateneo, il quale, peraltro, si era più volte detto contrario a questo tipo di controllo e si è opposto all’allestimento del sistema fino a quando, aveva detto, il suo utilizzo non sarà chiarito del tutto. La responsabilità del montaggio, così scrive ancora il sito web di Rtv Slovenija, è stata allora assunta da Igor Kosmina, meglio noto come il figlio pluriennale leader di Istrabenz.

Igor Kosmina risulta assunto all’Università del Litorale dallo scorso 1 febbraio nell’ambito del progetto “Qualità”. In assenza (ferie) del responsabile del sistema informatico dell’Ateneo sarebbe stato lo stesso rettore Maruši› a nominare Kosmina come suo sostituto e questo al di là del regolamento sulla sostituzione vigente all’interno dell’Università.

Il rettorato ufficialmente risponde che non c’è stata alcuna installazione di un nuovo sistema informativo bensì dell’attuazione di un preciso programma relativo alla qualità del lavoro dell’Università che ha evidenziato la necessità di testare la sicurezza del sistema informativo e operativoe i responsabili di tale settore sono stati opportunamente informati. La revisione del sistema è stata avviata l’autunno scorso dalla società di proprietà di Igor Kosmina che, tra l’altro, è stata molto in affari con il ministero della Salute della Slovenia quando al suo vertice sedeva Dorjan Maruši›, fratello del rettore di Capodistria. In tutto questo bailamme a farne le spese è l’Ateneo diventato negli ultimi mesi una sorta di Università dei veleni.

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