Mai un Natale così salato a Trieste: costerà 590 mila euro

Nonostante il Covid il Comune quest’anno non bada a spese. Previsti 450 mila euro solo per illuminare alberi e addobbi
Uno scorcio di piazza Unità già abbellita dalla presenza degli abeti natalizi Foto Lasorte
Uno scorcio di piazza Unità già abbellita dalla presenza degli abeti natalizi Foto Lasorte

TRIESTE Il Natale 2020 si annuncia come il più “precoce” e pure il più caro della storia di Trieste. L’amministrazione comunale si prepara infatti a staccare un assegno da 590 mila euro. A tanto ammonta l’impegno di spesa complessiva approvato dalla giunta il primo ottobre per gli addobbi (alberelli, luminarie, lucette e musichette), le animazioni varie e un concerto di musica classica. La giunta Dipiazza, nell’anno della pandemia che ha spazzato via i mercati natalizi del Trentino Alto Adige, è riuscita a battere di 20 mila euro il record dello scorso anno quando spese 570 mila, cifra nella quale però erano inclusi anche i 150 mila euro destinati alla festa di Capodanno. Mentre quest’anno, con il virus ancora in circolazione, non sono ipotizzabili feste in piazza per San Silvestro.

Trieste, è già cominciata l'installazione degli alberi di Natale in piazza Unità


Questo Natale è l’ultimo del terzo mandato di Dipiazza, quello che precede il voto amministrativo del 2021. E l’amministrazione ha scelto di non badare a spese, anche se probabilmente non ci saranno le folle di turisti a farsi i selfie con gli alberelli di piazza Unità.

I tre quarti del “panettone” da 590 mila euro del Natale anticipato sarà divorato da Hera Luce srl (gruppo AcegasApsAmga) che, per gli interventi di “addobbo natalizio con abeti completi di luminarie e vestizione della città con luminarie sospese”, incasserà 458.408,90 (iva inclusa). Oltre agli abeti in centro città, a partire dai 24 in fila per due piazza Unità (allestiti in questi giorni), ci sono quelli da abbinare ai luoghi di culto della città. «Sono 25 le chiese che beneficeranno dell’albero comunale. Gli abeti saranno collocati sul sagrato dei luoghi di culto. In tutto avremo quest’anno 72 alberi illuminati, un terzo in più rispetto al 2019», spiegava un mese fa l’assessore Rossi. Una piccola quota del budget finirà anche all’estero visto gli alberelli (che sono alti un metro in più di quelli dello scorso anno) provengono da un vivaio croato ai confini con la Bosnia scoperto dal sindaco Dipiazza in persona dopo missioni andate a vuoto in Veneto, Austria e Slovenia.



Il resto dei soldi è destinato ad «animazioni musicali e performance artistiche a tema natalizio, nelle zone pedonali del centro; a esperienze di realtà virtuale, rivolte in particolare a un target giovane, in un'area pedonale del centro, indicativamente piazza Verdi (previste nel mese di dicembre e fino ai primi di gennaio) e a un concerto di musica classica a tema natalizio nel mese di dicembre, in una location inedita in fase di definizione».

Quella del Natale anticipato è una scelta “psicologica” prima che politica ed economica. «L'emergenza sanitaria correlata al Covid-19 ha condizionato e condiziona in modo molto significativo la vita di cittadini, turisti ed operatori economici, con il che le festività natalizie possono rappresentare un'occasione per comunicare in modo incisivo e diffuso un messaggio di speranza e ottimismo», si legge nella delibera proposta da Rossi. A Natale si è più buoni e più ottimisti. Anche se è difficile sperare quest’anno in «ottimi riscontri di presenze nelle strutture ricettive durante il periodo delle festività».

Una beffa per gli albergatori che hanno sacrificato al Natale precoce quasi la metà degli introiti dell’imposta di soggiorno del 2020 (207 mila euro). Non ci sarà invece il contributo dei commercianti per le luminarie (50 mila euro nel 2019). «In considerazione del difficile momento economico legato al Covid-19, non è prevista la compartecipazione alla spesa per le luminarie stradali da parte delle associazioni di categoria. L’amministrazione comunale si farà totale carico della spesa per la decorazione e animazione della città nel periodo natalizio, in parte mediante il gettito dell'Imposta di soggiorno», precisa la delibera.

A pagare, insomma, saranno i cittadini-contribuenti con l’aiuto dei turisti che hanno pernottato in città versando la tassa. Del resto, come fa presente la giunta, bisogna «riconoscere il carattere di interesse nazionale ed internazionale degli eventi in programma, nonché quello evidente di interesse pubblico e di temporaneità, dando atto del sussistere dei requisiti per la deroga ai limiti dei livelli acustici e dei rispettivi orari». Nessun coprifuoco per il Natale. —


 

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