Magazzino 26, sarà esposto un Caravaggio
Il Caravaggio, esposto nell’ambito della Biennale diffusa, potrebbe poi rimanere a Trieste
Il Caravaggio che sarà esposto al Magazzino 26 nell’ambito della Biennale diffusa, distaccamento locale del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, potrebbe poi rimanere a Trieste. Ed essere esposto in forma permanente in una delle strutture museali gestite dal Comune.
L’indiscrezione arriva a un mese dall’apertura dell’eposizione in Porto Vecchio, in programma per il prossimo primo luglio.
Un alone di mistero circonda al momento l’opera, che peraltro si trova già a Trieste, accuratamente conservata al sicuro di un caveau. Appartiene a una collezione privata, ma il nome del proprietario è assolutamente top secret. A “scovarlo” è stato lo stesso Vittorio Sgarbi che ha proposto al collezionista di prestare l’opera per l’esposizione triestina. Quindi, il clamoroso passo successivo: la disponibilità da parte del proprietario, anzi, la volontà, di “prestare” il Caravaggio al Comune di Trieste perché sia esposto in forma permanente in una delle proprie strutture museali cittadine, tanto che qualcuno ha anche ipotizzato che il misterioso collezionista sia egli stesso triestino. Intanto, se al Magazzino 26 vedremo il Caravaggio, un’altra opera praticamente mai vista, un Piero della Francesca, sarà invece esposta al Padiglione Italia all’Arsenale di Venezia.
Intanto, il braccio destro triestino di Vittorio Sgarbi, Pietro Colavitti, ha annunciato di aver concluso alla fine della scorsa settimana la definizione della lista degli artisti che saranno ospitati al Magazzino 26: complessivamente 150, 160 nomi - che peraltro vengono vagliati proprio in questi giorni direttamente anche dallo stesso Sgarbi, che pure aveva offerto in precedenza le linee guida della selezione -, alcuni dei quali provenienti anche dalle aree dell’immediato oltreconfine. (g.bar.)
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