Magazzino 18, visita all'interno della "Pompei" di Trieste

Non è un museo, ma un vero e proprio magazzino. Anzi, come afferma Franco Degrassi, presidente dell'Irci, il Magazzino 18 - reso celebre dall'omonimo spettacolo di Simone Cristicchi - è "la Pompei" di Trieste, in cui "abbiamo ritrovato molte cose di poco valore materiale ma enorme valore sentimentale. Non solo per noi profughi ma per tutti gli italiani. Le persone e le masserizie sono le uniche cose rimaste, oggi".
"Parliamo di Pompei perché è lo specchio fedele della quotidianità di una società, di quanto stava nelle case e nelle botteghe della nostra gente, e che in un momento si è fermato, assieme alla storia. Qui abbiamo l'ultima cosa comprata dall'esule il giorno prima, ma non c'è nulla del giorno dopo", sostiene il direttore dell'Irci Piero Delbello.
Proprio Degrassi, insieme a Delbello, hanno accompagnato il Piccolo ed i suoi lettori in una visita esclusiva in diretta Facebook nel luogo della memoria degli esuli di Istria, Quarnero e Dalmazia. Un sito, fatto di oggetti sottratti all'oblio del passato, che da decenni fa da deposito di masserizie in Porto vecchio. Mobili, ricordi e tracce di vita di grande valore simbolico e storico.
"Non dobbiamo dimenticarci di quella quota di gente che, pur validissima, si suicidò nei campi profughi, finì nei manicomi oppure, nell'incapacità di rivivere in Italia, si dette al bere e nel corso degli anni ebbe un'ingloriosa fine", ha commentato Delbello, figlio a sua volta di esuli.
L'Irci, con i suoi volontari, è impegnato nel "servizio pubblico della memoria", per "mantenere in vita questo luogo e fare conoscere "questa storia che non finisce mai, si protrae nel tempo".
Infanzia a Isola, Ginnasio a Capodistria, Degrassi ha lasciato la terra natale con l'esodo a 13 anni. Come lui, migliaia di persone in fuga dalla Jugoslavia di Tito, sotto la cui gestione sono passati i territori della cosiddetta Zona B dopo i trattati di Parigi del 10 febbraio 1947.
Per organizzare le visite al Magazzino 18, che si trova in area di Porto Franco (non accessibile liberamente al pubblico) è necessario contattare l'Istituto Regionale per la Cultura Istriano - fiumano - dalmata e accordarsi di conseguenza. Il video della diretta Facebook rimane però su questa pagina, a disposizione di tutti coloro che non hanno avuto o non avranno la possibilità di accedere a questo fondamentale luogo della memoria.
Riproduzione riservata © Il Piccolo