“Magazzino 18” formato libro Arriva Cristicchi a presentarlo
Ha fatto commuovere ma ha anche riacceso i toni della polemica e della divisione. “Magazzino 18”, lo spettacolo teatrale di Simone Cristicchi basato sui temi dell'esodo dei giuliani istriani, fiumani e dalmati, diventa ora un libro, edito dalla Mondadori, atteso alla sua presentazione ufficiale anche in una tappa a Trieste: appuntamento in programma oggi, mercoledì, alle 19 nella sala Tergeste dell'hotel Savoia Execelsior Palace di Riva Mandracchio 4, a cura della Libreria Minerva in collaborazione con l'Università cittadina, l'Università Popolare di Trieste e lo Starhotels Savoia Excelsior Palace. Assieme all'autore, in veste di moderatrice sarà presente Cristina Benussi, docente dell'Ateneo triestino.
In precedenza, alle 17, Cristicchi sarà ospite nella sede della Associazione delle Comunità istriane, in via Belpoggio 29/1.
Contenuti noti quelli di “ Magazzino 18 – Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia”, opera scritta da Simone Cristicchi a “quattro mani” assieme al giornalista Jan Bernas e caratterizzata dalla analisi, libera e struggente, dei fatti che avvolsero l'esodo di circa 350.000 italiani coinvolti nella cessione dell'Istria alla ex Jugoslavia titina nel febbraio del 1947.
Il “pretesto” della narrazione si sviluppa attorno alle immagini del Magazzino 18 del Porto Vecchio, hangar abbandonato di altrettanto abbandonate masserizie che gli esuli lasciarono lì e che non furono mai più reclamate; anzi, per dirla come lo stesso Cristicchi, un quadro che parla di «montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno. Legioni di armadi desolatamente vuoti. Letti di sogni infranti...».
Ricordi, memorie sempre difficili per la codificazione della storia italiana, trame già riassunte nella omonima rappresentazione teatrale prodotta dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla Promo Music che ha debuttato lo scorso ottobre al Politeama Rossetti per la regia di Antonio Calenda.
Romano, classe 1977, Simone Cristicchi ha avviato il suo percorso artistico “rischiando” di fare il fumettista, dopo un promettente periodo di bottega da una firma storica come Jacovitti. È stata invece la musica a rapirlo, tramutandolo in un autore di quelli catalogati sotto la voce “impegnati”, dove testi e contenuti spesso e volentieri abbracciano spunti sociali o versanti scomodi, lontani. Vedi “Ti regalerò una rosa”, con cui il cantautore romano ha vinto il Festival di San Remo nel 2007, brano ispirato alle tematiche del disagio mentale e alle sue esperienze in veste di volontario nei centri di igiene mentale della capitale.
Poi la Storia, già affrontata nel testo “Mio nonno è morto in guerra” (Mondadori 2012), altra delicata indagine attraverso le vicende dei soldati italiani, civili e partigiani vittime della guerra e spesso sepolti dalla memoria.
Francesco Cardella
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