Maestre in assemblea e lezioni a singhiozzo: la rivolta dei genitori a Trieste
TRIESTE Tre assemblee sindacali nel giro di dieci giorni. Troppe per i genitori degli alunni dei nidi e delle scuole dell’infanzia, esasperati dalle lezioni a singhiozzo che li costringono a chiedere permessi sul lavoro, pagare le baby sitter o bussare all’ultimo alla porta dei nonni. Nelle giornate segnate dalle assemblee, infatti, il servizio viene garantito solo dalle 10.30 alle 14.30.
Il disagio coinvolge le famiglie dei 1.016 bimbi iscritti ai servizi per la prima infanzia, i nidi, e quelle dei 2.434 delle scuole per l’infanzia comunale. Con buona pace dei genitori degli iscritti, in queste scuole le assemblee del personale sono sempre molto affollate. «I sindacati stanno esagerando - tuonano mamme e papà -. Non tutti hanno il supporto dei nonni o i soldi per pagare qualcuno che si prenda cura dei figli nel corso della giornata, e subire questo disagio 3 giorni lavorativi su 8 di servizio mette in ginocchio le famiglie».
La trafila di assemblee sindacali è iniziata il 10 ottobre scorso con quella indetta dall’Ugl nelle scuole d’infanzia e l’11 ottobre nei nidi. Ieri è stata la volta della Cisl nella scuole d’infanzia (quella dei nidi è prevista più avanti). Per il 20 ottobre è già stata invece annunciata l’assemblea sindacale della Cigl per nidi e scuole d’infanzia. Chiamato a partecipare è tutto il personale che lavora nelle strutture, anche amministrativo nel caso della Cgil. Come previsto i genitori vengono avvisati dell’assemblea sindacale con 5 giorni di anticipo. I sindacati prima di indire l’assemblea devono comunicare la data al Comune.
«Capisco il problema organizzativo dei genitori, - osserva Rossana Giacaz della Cigl - per questo auspico che tra le sigle sindacali ci sia meno rivalità e si pensi di più al merito delle lotte per le quali ci battiamo ma invito i genitori a coalizzarsi con noi e a lavorare insieme per portare a casa un miglioramento del servizio». Il singolo sindacato però, assicura Giacaz, fissa una data per l’assemblea senza conoscere quelle delle altre sigle. «Solo il Comune le conosce - dichiara - e invece di calendarizzare e di tentare di placare il conflitto, lascia andare. Noi ci prendiamo le nostre responsabilità ma l’amministrazione comunale si prenda le sue: se il dialogo fosse proficuo non ci sarebbe bisogno delle assemblee».
La rappresentante della Cigl mira ad organizzare un incontro anche con i genitori per renderli partecipi delle lotte che il sindacato sta portando avanti a tutela pure dell’utenza. Tra gli argomenti trattati nel corso delle ultime assemblee ci sono il rinnovo del contratto di lavoro e i prossimi concorsi per stabilizzare alcuni educatori. «Ma anche il problema delle supplenze che vengono garantite solo dopo due giorni di assenza dell’insegnante e quello del personale ausiliario sostituito quando manca da personale part time non garantendo di conseguenza lo stesso servizio - elenca Fabio Goruppi dell’Ugl -. Ai genitori chiedo di avere pazienza perché le nostre lotte servono a far lavorare gli operatori con più serenità garantendo ai bimbi un servizio migliore: vogliono prendersela con qualcuno lo facciano con la dirigente responsabile al servizio Educazione del Comune».
All’assemblea sindacale indetta ieri dalla Cisl per il personale delle scuole dell’infanzia hanno partecipato, secondo dati sindacali, 80 persone alla sessione mattutina e 70 a quella pomeridiana. «Ci dispiace per i disagi ma se non ci fossero tanti problemi la partecipazione non sarebbe così elevata - osserva Walter Giani della Cisl -. Nelle scuole ci sono tanti precari che l’amministrazione ha scelto di non stabilizzare, c’è anche la paura dell’esternalizzazione di alcuni servizi, - continua Giani -. All’utenza chiediamo di non prendersela con chi partecipa alle assemblee o con i sindacati ma con chi fa sì che questi problemi persistano».
Le lamentele per il susseguirsi di assemblee sindacali sono arrivate anche in Comune. «Abbiamo cercato di rispettare la libertà sindacale - dichiara l’assessore all’Educazione, Angela Brandi - ma purtroppo non abbiamo riscontrato collaborazione a livello di convocazioni unitarie. In futuro quindi dovremo regolarci di conseguenza autorizzando le eventuali assemblee in un unico giorno. Pur nel rispetto delle prerogative e delle rivendicazioni sindacali, ci rendiamo conto del disagio che le famiglie devono subire e per questo, attraverso un monitoraggio previsto dall’accordo sindacale, valutiamo le adesioni sezione per sezione facendo sapere in tempo ai genitori se l’asilo rimarrà o meno aperto».
Quanto al confronto con i sindacati, Brandi precisa che il Comune non si è assolutamente mai sottratto. «Mi chiedo se il susseguirsi di convocazioni di assemblee - osserva l’assessore - non sia dovuto anche all’imminente rinnovo di alcune cariche sindacali».
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