Maestra di asilo nido a Gorizia contagiata. Cancelli chiusi, ora il test anche sui bimbi

Marco Bisiach / GORIZIA
Appena riaperti, si sono subito chiusi i cancelli dell’asilo nido comunale “Scoprire e giocare” di via Max Fabiani a Gorizia. Una delle maestre che lavorano nell’asilo, residente a Manzano, è risultata positiva al Covid-19 proprio al termine della prima giornata del nuovo anno scolastico, ed è così scattata in via precauzionale la procedura d’emergenza: servizio interrotto per procedere alla completa sanificazione della struttura, per la massima sicurezza, quarantena e screening che coinvolgerà tutti i soggetti potenzialmente venuti a contatto con il virus.
Così, grazie anche alla collaborazione del Comune del capoluogo isontino che ha messo a disposizione i contatti, l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina procederà a informare e rintracciare in totale una cinquantina di persone (tra personale dell’asilo, bambini delle due classi coinvolte e rispettivi genitori) che saranno sottoposte al tampone.
In realtà la maestra risultata positiva al coronavirus avrebbe avuto contatti diretti solo con i 7 bambini che fanno parte del suo gruppo di riferimento, oltre che con i loro genitori, ma sempre in via precauzionale l’intenzione sarebbe quella di risalire a una rete di contatti più ampia da sottoporre alle verifiche. È probabile che in queste ore molte delle persone interessate siano già state contattate dall’Asugi, e lo screening dovrebbe svolgersi nella giornata di venerdì, a quattro giorni dal momento dell’ipotetico contagio, rispettando il tempo di incubazione del virus per ottenere risultati più attendibili.
La questione, nel caso del nido di via Max Fabiani, appare più delicata rispetto ad altre situazioni simili perché coinvolge potenzialmente bambini molto piccoli: anche per questo probabilmente i tamponi saranno effettuati inizialmente solo sugli adulti, e solo qualora fosse necessario (ovviamente in caso di una loro positività) si valuterà anche ascoltando i pediatri come procedere con i bimbi.
Inevitabilmente la notizia della positività al nido comunale ha suscitato grande clamore ieri in città, e in molti si sono chiesti dove si sia “inceppata” la macchina della prevenzione. La maestra (che a quanto si è appreso sta bene) si è sottoposta in forma volontaria al test sierologico – il Comune ha chiesto a tutti gli educatori di farlo, ma la legge non prevede obbligatorietà – nella giornata di venerdì, e in seguito all’esito positivo si è passati, come da protocollo, al tampone.
Ecco, a questo punto deve essere intervenuto un qualche difetto di comunicazione, perché la positività viene notificata per prassi entro 24 o al massimo 48 ore di distanza dall’esame, mentre la maestra ha saputo di avere il Covid-19 solo nel pomeriggio di lunedì. Troppo tardi, visto che malgrado l’esito del test sierologico, si era presentata ugualmente al lavoro sicura che il tampone a quel punto fosse risultato negativo. Invece la brutta sorpresa, per lei, i colleghi, i bambini e i genitori dell’asilo di via Max Fabiani, che almeno fino al weekend resteranno con il fiato sospeso. —
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