Madre accusa: «Mio figlio picchiato»

RONCHI DEI LEGIONARI. Professoressa sul banco d’accusa, “rea” di aver strattonato, spinto e di aver tirato poi un ceffone ad un alunno della scuola media “Leonardo Da Vinci”.
Tutto questo si legge nella querela presentata nei giorni scorsi dalla madre del bambino, che frequenta la classe terza, ai carabinieri di Ronchi dei Legionari.
Sul fatto la scuola non intende fornire alcuna dichiarazione, attende l’evolversi delle indagini.
«Erano le 13.20 – racconta Natascia Castellano – quando sul mio cellulare è arrivata una telefonata di mio figlio che, piangendo, mi riferiva che una professoressa lo aveva picchiato».
La donna, stando sempre al suo racconto, si precipita a scuola e trova il figlio alla portineria. Con lui si reca in presidenza. «Qui – aggiunge – ha raccontato che si trovava fuori dalla classe in quanto, accompagnato da una delle bidelle, avrebbe dovuto fare delle fotocopie. Ed è a quel punto che usciva da una classe la professoressa che dapprima lo strattonava all’altezza delle spalle, lo spingeva, per poi dargli un ceffone alla nuca. A quel punto a mio figlio non restava che scappare».
Natascia Castellano racconta di aver parlato con il dirigente scolastico, il quale si sarebbe scusato per l’accaduto e riferiva che anche la docente aveva formalizzato le sue scuse, giustificandosi in quanto era stanca ed esaurita.
Ma la donna rincara la dose. «Sono a conoscenza – continua – che questa professoressa è solita usare metodi, direi discutibili, per l’educazione degli alunni, mentre, anche in mia presenza ha, in altre occasioni, insultato mio figlio, chiamandolo con diversi epiteti. E per quanto ne so, come dichiaratomi da altre persone, altri genitori si sono lamentati di quella persona».
Natascia Castellano chiede che la giustizia faccia il suo corso, che gli inquirenti vadano a fondo su quanto è avvenuto alla scuola media “Leonardo Da Vinci” di Ronchi dei Legionari.
Una scuola che è nuova di fatti del genere, ma dove, in passato, si sono svolti episodi di bullismo come succede spesso, purtroppo, nelle scuole italiane.
La donna chiede che siano presi provvedimenti e intanto ha deciso che il figlio non frequenterà più le ore di lezione tenute dalla professoressa. «So che ci potrebbero essere dei problemi di valutazione finale – afferma –, ma mio figlio non può certo trovarsi di fronte quella persona dopo quello che è successo e che io ritengo davvero molto grave». La donna si è rivolta a un legale per far valere i suoi diritti. Dalla scuola, come detto, nessuna reazione ufficiale. Il dirigente scolastico, ieri, era impegnato in un corso, mentre la vicepreside ha affermato che non è autorizzata a rilasciare alcuna dichiarazione.
Si attende dunque lo sviluppo dell’indagine avviata dagli inquirenti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo