Macerie, cumuli di rifiuti e passaggi “segreti”: viaggio nell’ex carcere che il Comune di Trieste prova a rimettere all’asta
Alla scoperta dei meandri dell’antica struttura carceraria di via Tigor. L’ala femminile è la parte dell’immobile tuttora abbandonata
TRIESTE Arnesi da lavoro arrugginiti, abbandonati lì chissà da quanto. Cumuli di vecchi rifiuti e macerie. Solai crollati. Passaggi “segreti”. Torna nel piano delle alienazioni del Comune l’ex carcere di via Tigor, per il quale si profila un nuovo tentativo di vendita a breve. L’ennesimo, dopo i tanti andati a vuoto. Il prezzo è fissato a circa mezzo milione.
Si tratta di un edificio antico, con una lunga storia alle spalle, oggi incastonato tra palazzi residenziali e la biblioteca comunale. Quest’ultima in realtà faceva parte originariamente della prigione. Ma in che condizioni si trova il sito? Grazie al Comune il Piccolo è entrato per la prima volta nelle zone dove l’accesso non è pericoloso, accanto al fabbricato che invece, in un’ampia parte, è crollato.
L’entrata
L’ingresso originario dava su via Madonna del Mare. L’entrata attuale avviene da un piccolo portico su via Tigor. Dopo una copertura di qualche metro si accede al cortile principale, un tappeto di muschio e cespugli incolti dove nel corso degli anni è stato depositato un po’ di tutto. Attrezzi per manutenzioni, ormai arrugginiti, ma anche ferraglia e altri scarti che probabilmente sono caduti dai piani superiori o sono stati accumulati nel corso di cantieri mai conclusi.
Pochi gli ambienti, in realtà, nei quali si può sbirciare. In un magazzino si notano caloriferi dismessi, in un altro locale c’è la maxi caldaia che serviva tutto il comprensorio. Salendo una piccola rampa di scale, da una porta murata si intravede, in un pertugio, ciò che sta dietro. Il crollo del tetto, che ha comportato il cedimento dei vari solai. Un cumulo di macerie.
La storia dello stabile
Il Comune ha acquistato lo stabile nel 1848 destinandolo a “Imperial Regia Casa degli arresti per gli uomini”, e poi agli arresti civici temporanei. Successivamente ci fu anche la sezione femminile, l’attuale ala dismessa. Nel 1931 passò a carcere militare e anni dopo al servizio del Gma. Sarebbe divenuto anche centro di accoglienza per sfrattati e spazio per la nettezza urbana.
La parte restaurata è quella dove si trovava il carcere per gli uomini, che dopo aver ospitato anni fa una sede dei Vigili urbani ha lasciato il posto alla biblioteca e ad altri spazi culturali. Qui ci sono alcuni passaggi “segreti”, che collegano il fabbricato a quello vicino. Negli uffici comunali restano dei richiami all’utilizzo del passato. Alcune stanze, sopra gli stipiti, hanno ancora segnato il numero della cella. Anche le sbarre alle finestre sono quelle originali, così come il piccolo cortile, sfogo per l’ora d’aria dei detenuti.
I progetti non decollati
Negli ultimi anni il possibile futuro dell’ex carcere ha creato non pochi malumori. Soprattutto l’ipotesi di un parcheggio multipiano. Progetto mai decollato. L’assessore al Patrimonio Elisa Lodi spiega che sono possibili «diverse destinazioni: residenziale, alberghiera, direzionale, servizi, commercio al dettaglio, parcheggi e autorimesse. Inoltre rientra nel Piano particolareggiato del centro storico».
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