Ma la Regione blinda l’apertura degli asili nidi
TRIESTE Da un lato le risorse per l’abbattimento delle rette, dall’altro la conferma del ritorno all’attività dal prossimo 1 settembre. Nella prima seduta dopo Ferragosto, la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen, interviene sul fronte dei servizi educativi per la prima infanzia, dando certezze alle famiglie ancora inevitabilmente preoccupate dopo i lunghi mesi della pandemia e in questa fase di convivenza con il contagio.
Per dare copertura alle domande di contenimento dei costi per il 2020/21, l’esecutivo prevede una spesa di 15 milioni di euro, somma che beneficerà i 3.312 nuclei familiari, di cui 776 con un solo minore a carico, che hanno visto approvata la documentazione. In delibera compare il dettaglio degli importi del provvedimento taglia-rette: 250 euro al mese per la frequenza full time di nidi e servizi domiciliari (125 per il part time) nel caso di un unico figlio, mentre con due o più il contributo sale a 450 euro (225 per il part time). Previsti anche 125 euro (un figlio) e 225 euro (due o più), sempre mensili, per la frequenza di centri bambini e genitori, spazi gioco o servizi sperimentali.
Delle 3.312 domande accolte, informa la Regione, 182 riguardano però famiglie composte da cittadini residenti sul territorio regionale da meno di cinque anni. In questo caso la quota di abbattimento per nidi d'infanzia e servizi domiciliari è dimezzata (125 euro per un solo minore a carico e 225 euro con due o più minori a carico), un criterio criticato dal Pd con la consigliera Chiara Da Giau: «L'intervento a sostegno delle famiglie per i servizi educativi alla prima infanzia potrebbe anche essere positivo, peccato che ci debba essere sempre la nota stonata che caratterizza il solito welfare padano».
Ai fondi regionali, informa la giunta, è stata peraltro affiancata un'ulteriore misura finanziata dal Fondo Sociale Europeo, per complessivi 4,5 milioni, dedicata a nuclei famigliari in particolari condizioni di svantaggio con reddito Isee pari o al di sotto dei 25mila euro. Un’aggiunta che darà risposta alle esigenze di altre 1.295 famiglie.
Una seconda delibera firmata Rosolen conferma poi la data di martedì 1 settembre come primo giorno del prossimo anno educativo dei nidi d'infanzia e degli altri servizi per la fascia d'età 0-3 anni, con conclusione il 31 agosto 2021, occasione anche per la sperimentazione delle sezioni Primavera come da intesa con l’Ufficio scolastico regionale, un servizio integrativo di offerta formativa rivolto ai bambini dai due ai tre anni che si fonda sulla collaborazione tra scuole dell'infanzia pubbliche o paritarie e asili nido, statali e privati. La ripresa dell'attività, precisa la giunta, avverrà nel rispetto del rapporto numerico ordinario tra personale educativo e bambini previsto dalla legge regionale 20/2005. Si è infatti ritenuto che l'andamento della situazione epidemiologica nel territorio regionale, pur in presenza di un rialzo dei nuovi positivi al coronavirus a luglio rispetto a giugno, e ancor di più in agosto, «sia compatibile con la ripresa delle attività educative in presenza e consenta pertanto di garantire una risposta organizzata e qualificata alle famiglie del territorio regionale con minori nella fascia d'età 0-3».
La decisione di ieri è conseguenza del “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia”, adottato lo scorso 3 agosto con decreto del ministro dell'Istruzione, che ha lasciato alla Regione, il compito di indicare la data dei servizi educativi, ritenendo altresì valide le indicazioni ordinarie stabilite su base regionale, salvo eventuali diverse disposizioni adottate dalle singole giunte. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo