«Ma la città merita un riconoscimento»

Cosolini difende la linea del deputato e lancia l’idea di uno spazio da dedicare alla civiltà marinara

Sì ad un investimento concreto e duraturo da realizzare a Trieste con i soldi degli indennizzi previsti dall’Accordo di Roma. Roberto Cosolini, com’era prevedibile, sposa la proposta lanciata dal collega di partito Ettore Rosato, ribadendo però la necessità di trovare attorno all’eventuale progetto la più ampia convergenza possibile con il mondo dell’esodo. «Penso sia condivisibile l’idea di un intervento mirato su Trieste - afferma il primo cittadino -, che non verrà certo impiegato per costruire campi da calcio o rifare marciapiedi e giardini, ma sarà dedicato alla realizzazione di un’opera dal forte valore simbolico, che abbia anche una riconosciuta capacità di narrazione della storia degli italiani dell’Adriatico orientale. Quale? È presto per dirlo. Andranno fatti confronti con le associazioni e approfondimenti mirati per individuare il progetto più in linea con questa importante vocazione».

Inutile chiedere pertanto al sindaco triestino di “sbilanciarsi” a favore dell’uno o dell’altro esempio portato da Rosato - la riqualificazione di Palazzo Carciotti o il restauro di un magazzino in Porto Vecchio -. Le soluzioni concrete, spiega, verranno vagliate solo in un secondo tempo. C’è un filone, tuttavia, che secondo Cosolini meriterebbe di essere approfondito, perché strettamente collegato alla sfida della valorizzazione della storia dell’esodo. «Quella delle genti dell’Adriatico orientale è anche la storia di una grande civiltà marinara - afferma -. Quindi ricordarne la forza, i successi e i valori potrebbe centrare l’obiettivo di partenza, oltre a gettare un seme importante per Trieste. Una città che è senza dubbio la capitale morale dell’esodo e realtà di riferimento per le genti d’Istria, e merita pertanto un riconoscimento in questo senso. Riconoscimento che, appunto, potrebbe arrivare con l’investimento di una parte dei 90 milioni per la realizzazione di un’infrastruttura permanente e capace di raccontare la storia dell’esodo anche in futuro».

Di avviso diametralmente opposto, invece, il capogruppo Pdl in Provincia e vicepresidente dell’Anvgd Claudio Grizon: «Quei 90 milioni di dollari moralmente appartengono agli esuli ed è offensivo che un deputato triestino abbia avuto la sfrontatezza di proporre di darli alla città di Trieste per chissà quale progetto d'impronta elettoralistica». (m.r.)

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