M5S, ore contate per il “ribelle” Battista

Convocata a Roma martedì (oggi) alle 20.30 l’assemblea dei Gruppi parlamentari grillini che dovrà decidere sull’espulsione del senatore triestino e di altri tre suoi colleghi che hanno osato criticare l’ex comico

La resa dei conti in casa 5 Stelle è vicinissima. «L’Assemblea congiunta dei Gruppi parlamentari del M5S è stata convocata per il giorno 25 febbraio 2014 (oggi, ndr) alle 20.30 presso l’Auletta dei Gruppi. Di seguito i punti all’ordine del giorno: 1) proposta di espulsione dei senatori Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana». Questo lo scarno annuncio inserito sul proprio profilo Facebook (e subito twittato) da uno dei “reprobi”, il triestino Lorenzo Battista. Che, a questo punto, rischia di rimanere grillino ancora per poche ore. Nessun commento, oltre a quelle poche righe. Che però - campeggianti sul social personale - lasciano trasparire sentimenti tutt’altro che distaccati.

Dopo settimane, anzi mesi, di percorso “parallelo” ma decisamente differenziato all’interno del Movimento che gli ha consentito di venire eletto al Senato, Battista ora si ritrova faccia a faccia con la possibile svolta della sua carriera parlamentare. Nei giorni scorsi, nonostante la richiesta di sue dimissioni spontanee dalla carica di senatore giunte dai rappresentanti regionali grillini, Battista ha detto e ripetuto di non pensare nemmeno lontanamente a un passo indietro autonomo.

La situazione era precipitata la scorsa settimana, quando il quartetto ribelle si era pronunciato pubblicamente in maniera critica rispetto a come Grillo aveva gestito l’incontro a tu per tu (in diretta streaming) con Mattteo Renzi per le consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. «Orellana è stato sfiduciato dal territorio» aveva twittato Grillo, commentando la nota in cui il gruppo territoriale dei 5 Stelle della provincia di Pavia affermava di non riconoscerlo più come «portavoce affidabile e rappresentativo». La reprimenda aveva poi raggiunto anche gli altri tre dissidenti. Ora il “processo” che potrebbe portare alla cacciata.

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