L’uso terapeutico della cannabis è legge
TRIESTE. Via libera della Regione alla legge sull’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità mediche. Il provvedimento, passato con voto unanime, consentirà la somministrazione per quei pazienti che hanno già testato altri farmaci, risultati però inadeguati al bisogno terapeutico. Il cannabinoide, che sarà acquistato dalla farmacia dell’Azienda ospedaliera o sanitaria di appartenenza, sarà posto a carico del servizio sanitario anche quando la cura continua a domicilio. Annamaria Menosso (Pd), prima firmataria del provvedimento, ha espresso soddisfazione: «La proposta di legge iniziale - ricorda la consigliera - è stata modificata a seguito delle numerose impugnazioni, da parte del governo, di leggi analoghe di altre Regioni. Con gli emendamenti presentati in Commissione e in aula si è cercato di mantenerne la validità e l'efficacia sia sui contenuti sia sotto l'aspetto finanziario. La previsione di un'Azienda sanitaria capofila che si occupi degli acquisti potrà garantire, oltre che un miglior servizio, anche futuri risparmi derivanti da economie di scala».
Il Consiglio ieri ha approvato la legge della giunta per la fusione dei Comuni di Teor e Rivignano, in provincia di Udine, in seguito al referendum consultivo di dicembre. La Regione ha stanziato 2,5 milioni di euro per finanziare l’istituzione del nuovo Comune frutto della fusione. La somma sarà destinata all'estinzione anticipata dei mutui e alla realizzazione di interventi per opere pubbliche. «Un risultato storico - ha affermato il consigliere dell’Idv Enio Agnola - ma ritengo che il contributo sia diseducativo. Questi processi devono avvenire a prescindere dalle gratificazioni garantite dalla Regione ma esclusivamente per proseguire in quel progetto di semplificazione degli enti territoriali e dell’apparato burocratico che oggi non possono dare più risposte concrete alle reali esigenze dei cittadini della nostra regione».
L’aula, durante il dibattito dedicato alle interrogazioni, ha fatto anche chiarezza sull’annullamento da parte del governo degli incentivi per i lavoratori in mobilità. «Le conseguenze sono estremamente negative – ha rilevato l’assessore regionale al Lavoro Angela Brandi – sono oltre 10 mila in regione le persone colpite». Brandi auspica che «a una mancata proroga iniziale si possa porre rimedio con una disposizione retroattiva che comunque abbia valore e forza di legge». In caso ciò non avvenisse «abbiamo ipotizzato – ha aggiunto l’assessore – di intervenire sul nostro regolamento regionale di politica attiva del lavoro con una disposizione che preveda un aumento del quantum dei benefici regionali». Brandi ha evidenziato che i lavoratori del Fvg in lista di mobilità ammontavano, al 30 settembre del 2012, a 10.063 unità. Dei quali 1.710 in provincia di Gorizia, 1.783 a Pordenone, 1.942 a Trieste e 4.628 a Udine.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo