L’Ursus passa al Porto per il restauro turistico

«Stupefacente». Persino l’archistar Massimiliano Fuksas, in visita a Capodistria e Trieste, si è dovuta inchinare alla vista dell’Ursus. Per il pontone galleggiante, costruito nel 1913 nel Cantiere...
Foto BRUNI 21.02.2018 L'Ursus in bacino S.Marco
Foto BRUNI 21.02.2018 L'Ursus in bacino S.Marco

«Stupefacente». Persino l’archistar Massimiliano Fuksas, in visita a Capodistria e Trieste, si è dovuta inchinare alla vista dell’Ursus. Per il pontone galleggiante, costruito nel 1913 nel Cantiere di San Marco e simbolo del Porto vecchio di Trieste, inizia una seconda vita: da pontone gru galleggiante ad attrattore turistico. Il 5 aprile scorso è stato sottoscritto l’accordo esecutivo per il restauro del pontone gru Ursus tra Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale e Associazione guardia costiera ausiliaria. L’operazione Ursus, all’interno del pacchetto dei 50 milioni assegnati dal Ministero per i Beni culturali e Turismo (Mibact), è la prima a partire ufficialmente. Sono tre i milioni assegnati (inizialmente era cinque e mezzo).

L’accordo, che è stato approvato dalla giunta comunale, prevede che entro un mese la proprietà dell’Ursus passi dall’Associazione guardia costiera ausiliaria (che l’ha in carico dal 2004 dopo averne acquisito gratuitamente la proprietà da Fincantieri che intendeva demolirlo) all’Autorità portuale che dovrà provvedere al restauro. Entro la fine dell’operazione, prevista entro il 30 giugno 2020, dovrà essere individuato «il soggetto a cui trasferire la proprietà a titolo gratuito del pontone gru Ursus per la sua definitiva funzionalizzazione e gestione nell’ambito dell’iniziativa di riqualificazione e valorizzazione dell’area di Porto vecchio». Entro un anno, inoltre, l’Autorità portuale dovrà trasmettere alla Regione «il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento» con relativo cronoprogramma dei lavori di restauro. La progettazione dovrà, in ogni caso, rispettare le peculiarità del pontone ed essere approvata dalla Soprintendenza. Non è chiaro tuttavia cosa diventerà l’Ursus dopo il restauro. Tutto ruota attorno al finanziamento. «Il progetto al momento non c’è - aveva fatto sapere a febbraio il segretario generale del Porto Mario Sommariva - dovrà essere commisurato alle risorse disponibili. Il finanziamento è di tre milioni, ma l’ammontare complessivo del bando dipenderà anche dai lavori che verranno identificati. Di certo la messa a secco attualmente non è prevista, comunque non è detta l’ultima parola. Se potrà essere compreso nella cifra complessiva potrà venir fatto anche l’ascensore».

Esiste, infatti, un progetto dell’architetto Claudio Visintini che prevede una piattaforma panoramica a 70 metri sul mare con un ascensore di vetro da 15 posti per salire in cima. Sul ponte superiore troverebbe spazio un anfiteatro da 212 posti, che ospiterebbe spettacoli, visibile anche da terra. A poppa verrebbe invece realizzato un ristorante all’aperto. Previsti nella “pancia” dello scafo una sala conferenze da 64 posti, un piccolo bar e spazi per esposizioni e riunioni. Solo che il costo di tutto questo si aggira sui 5,9 milioni. In pratica la cifra prevista inizialmente e poi limata su richiesta del Comune a favore della viabilità in Porto vecchio. (fa.do.)

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