Lupi, tre ipotesi per il futuro del Porto

Sembra sospeso tra le stalle e le stelle, o quasi, il futuro del porto di Trieste nelle tre ipotesi di fusione delle Authority che, stando alle indiscrezioni del sito specializzato The Medi Telegraph l’advisor Ernst & Young ha prospettato al ministro di Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi per farne parte portante della nuova legge.
Il primo scenario prospettato è quanto a numero e circoscrizione territoriale delle Authority (attualmente 24), un mantenimento in toto dello status quo, il che sarebbe estremamente avvilente e ben poco in linea con l’impronta decisionista del governo Renzi, ma non scontenterebbe alcun territorio e potrebbe dunque essere molto redditizio in termini di consenso.
La soluzione di mezzo, oltre ad avere probabilmente qualche chance in più rispetto alle altre due estreme, perlomeno formalmente, sarebbe quella di maggior visibilità per Trieste. In base a questa opzione infatti vi sarebbero una quindicina di cluster imperniati sui porti core. Sotto la giurisdizione di Trieste, ancora sede di Autorità portuale, passerebbero i porti di Monfalcone e Porto Nogaro e l’interporto di Cervignano. Una sorta dunque di Authority regionale. Gli altri porti core identificati sono Gioia Tauro, Napoli, Ravenna, Civitavecchia (porto della capitale), Genova-La Spezia, Ancona, Bari-Taranto, Cagliari, Palermo-Augusta, Livorno e Venezia.
La terza opzione prospettata vede invece Trieste come sottoposta a Venezia e anche il passaggio di tutti gli altri scali regionali (Monfalcone, Porto Nogaro e Cervignano) sotto il capoluogo lagunare che risulterebbe la capitale del cluster Adriatico a cui farebbero riferimento anche i porti o gli interporti di Pescara, Bologna, Forlì, Parma, Piacenza, Ravenna, Ancona, Bolzano Trento, Chioggia, Padova, Porto Levante, Rovigo, Treviso e Verona.
Questa ipotesi prevede infatti la creazione di sei cluster imperniati sui corridoi logistici europei. Oltre a quello Adriatico di Venezia, vi sarebbero quello Ligure guidato da Genova, quello Tirrenico da Livorno, quello di Civitavecchia, quello cosiddetto Sud capitanato da Napoli ma al quale farebbero riferimento, oltre a quelli della Campania, anche i porti della Calabria, della Puglia e della Sicilia e quello della Sardegna guidato da Cagliari.
Alla recente riunione degli Stati generali dei porti e della logistica dalla quale non è ancora scaturita alcuna decisione concreta, il ministro Lupi ha annunciato che il Piano dei ministero per i porti sarà reso pubblico a fine mese o al massimi ai primi di marzo. Date le guerre di campanile che scateneranno queste anticipazioni non è però escluso un ulteriore slittamento.
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