L’uomo che tiene in forma Muggia

Davide Knafelc dopo l’esperienza nel basket ora prepara i giovani del calcio
Lasorte Trieste 10/11/11 - Palestra Aquilinia, Davide
Lasorte Trieste 10/11/11 - Palestra Aquilinia, Davide

MUGGIA

«Come alleno i miei ragazzi? Lavoro sulla forza fisica. Non m’interessa solo potenziare la massa muscolare, ma renderli capaci di sfruttare la loro forza. E’ una dote fondamentale, tanto del loro agonismo quanto della vita quotidiana di ciascuno». David Knafelc, trentottenne originario di Ankarano e residente a Muggia, è noto nelle stanze dello sport della cittadina istroveneta: già allenatore della Pallacanestro Interclub, è da questa stagione il preparatore atletico del settore giovanile del Muggia Calcio. «Il tipo di lavoro che eseguo insieme ai ragazzi è semplice: esercizi di atletica pura. Tecniche di corsa alternate, spinte, salti ad ostacoli, capriole. Un allenamento solo apparentemente banale – spiega David – ma che determina la preparazione degli atleti. Punto a sviluppare la flessibilità delle capacità motorie, che tendono a peggiorare nei giovani col passare degli anni». Nello sport, infatti, David milita da sempre: un impulso coltivato fin da giovane, con le arti marziali e l’attività fisica in palestra e poi da adulto, nei ritagli di tempo dopo le giornate trascorse sul posto di lavoro, presso le concessionarie del padre. Nel 2009 quella che era soltanto una passione diventa un mestiere: apre la palestra Flex Gym all Palasport di Aquilinia, è una svolta. «Prima guadagnavo bene ma la sensazione di alzarsi la mattina e andare a lavorare col sorriso non ha prezzo. Ho realizzato il mio sogno». Da quel momento sono arrivati gli atleti della pallacanestro e del calcio muggesano ma anche i giovani della Venezia Giulia Basket e i cestisti triestini titolari in diverse squadre della serie A: Andrea Pecile, Massimo Rezzano, Giacomo Zecchin. E non solo. «La mia idea di palestra prevedeva una modalità differente: mi immaginavo uno spazio per l’allenamento del corpo che fosse aperto e “avvicinabile” da tutti, sportivi, amatori, ma soprattutto persone più in età e meno avvezze all’attività fisica. Puntavo poi ai classici della pausa pranzo: bisognosi di un’ora di esercizio e insieme di relax, che volessero mantenersi in forma m anche staccare dallo stress quotidiano». Un’idea coronata dal successo: la sua palestra “passaparola”, pubblicizzata solo da chi aveva preso a frequentarla, quasi nascosta dai circuiti del culturismo e dell’agonismo, è diventata l’oasi della buona pratica sportiva di cinquantenni e sessantenni e un luogo di ritrovo per i più giovani, al termine dell’orario d’ufficio. «Non tengo manubri pesanti, anzi, la palestra è strutturata in modo da consentire l’esecuzione di qualsiasi esercizio mediante i macchinari. Il rischio di farsi male, per i meno esperti, è ridotto al minimo». Un luogo versatile, quello creato da David, che vede alternarsi gli sportivi per il potenziamento del fisico ai “club di amici” del mattino o della sera, che allenano il corpo senza pretese o spirito di competizione, scambiando quattro chiacchiere e godendosi del buon tempo libero. L’età media? «Alta la mattina, fra i 50 e i 70 anni. Più tardi arrivano gli over trenta. E spesso chiudiamo la serata insieme, davanti a un bel piatto di pastasciutta. Per quanto mi riguarda questo concetto di palestra è il massimo. La mia palestra è un modo di vivere, in salute e autonomia: mai rinunciare a muoversi, pensare di non farcela oppure di non “avere l’età. La forza fisica cambia la vita».

Vanessa Maggi

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