Lunotti in frantumi: i “nemici” delle auto tornano a colpire nel rione di San Vito
TRIESTE. Le gomme bucate, le auto imbrattate, la molestia in via Ciamician, la minaccia con il coltello, e ora i vetri rotti. Il quartiere di San Vito torna agli “onori” della cronaca dopo qualche periodo di tregua. Questa volta il teppista di turno, che però potrebbe aver agito anche in compagnia, è entrato in azione colpendo i lunotti di più auto in via Tigor, in prossimità dell’incrocio con via Colonna. A ipotizzare che i casi potrebbero essere collegati sono state alcune persone che hanno posizionato dei cartelli sulle auto danneggiate, si può presumere siano gli stessi proprietari dei mezzi.
In un primo foglio, scritto a pennarello blu, si legge: “Chi sa qualcosa telefoni al numero 3934440333. Diversi vetri di automobili sono stati rotti”. Nel secondo invece si trova scritto: “Attenzione, in zona xé un mato che rompi i vetri dei auti. Chiamare i vigili, grazie”. Quanti siano al momento i veicoli individuati come bersaglio dal teppista - o dai teppisti - è difficile saperlo. Sicuramente ne ha presi di mira almeno due, non proprio nuovi di zecca.
Si tratta di una Lancia Y e una Polo station wagon. La persona che ha devastato i vetri dei mezzi ha agito in una zona in cui le strade sono normalmente poco battute dalla gente rispetto ad altre aree, ancora di più ora con il “coprifuoco” per l’emergenza coronavirus. Il luogo ideale, insomma, dove commettere questo tipo vandalismi e passare inosservati. Lo sa bene chi, già in passato, ha subìto altri tipi di ”attacchi”.
Il quartiere di San Vito infatti già due anni fa era stato al centro di alcuni raid da parte di chi si divertiva a forare i copertoni dei veicoli parcheggiati: in via Economo, all’inizio di via Lazzaretto Vecchio, in Salita al Promontorio, tra largo Papa Giovanni XXII, via dell’Università e via Belpoggio. Non mancavano gli specchietti rotti, i tergicristalli divelti e le carrozzerie rigate. Nello stesso anno anche in viale Terza Armata un giovane, di notte, ripreso dalle telecamere, si era divertito a lasciare delle provocatorie e quasi sempre ben leggibili frasi su portiere e cofani, e pure sulle serrande di alcuni garage.
Episodi ben più violenti, che avevano visto protagoniste come vittime due donne, si erano verificati più o meno nello stesso periodo. In via Ciamician una giovane era stata palpeggiata da un passante poi fuggito, mentre una mamma con la figlia era stata minacciata con un coltello vicino a San Giusto da un tossicodipendente di 24 anni, in seguito fermato e arrestato dalla polizia.
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