L’universo dei privatisti all’esame di maturità «Il diploma è un riscatto e una scommessa vinta»

Una decina di candidati esterni negli istituti cittadini quest’anno La voglia di riprendere un percorso interrotto e l’ostacolo dell’orale  

IL FOCUS



Si tratta per lo più di persone che vogliono rimettersi in gioco, che hanno bisogno di riqualificarsi nell’ambito di un certo percorso professionale o che hanno semplicemente voglia di riprendere un discorso con la scuola interrotto negli anni precedenti.

Sono i privatisti della maturità che hanno appena affrontato l’esame per il diploma. Com’è il caso di Marco, 40 anni compiuti proprio pochi giorni prima dell’inizio degli esami, che ha ripreso negli ultimi anni lo studio troncato ai tempi dell’adolescenza: «Ho rimediato a un errore di gioventù – spiega – quando per inseguire l’indipendenza economica mollai ragioneria a 17 anni per andare a lavorare. Uno sbaglio che negli ultimi anni ho pagato a caro prezzo, vedendomi respinto per lavori anche umili per i quali mi veniva puntualmente richiesto il diploma di scuola secondaria. Adesso sono orgoglioso di aver ottenuto il mio 67 finale, ho sbiancato una macchia del mio passato e ora posso guardare con più orgoglio i miei figli».

Dopo aver recuperato gli ultimi due anni frequentando le scuole serali, Marco quest’anno ha provato l’esame di Stato da esterno. Uno fra i pochi che si sono presentati negli istituti secondari cittadini, forse intimoriti dalla nuova maturità che prevede la seconda prova scritta multidisciplinare e un orale decisamente più “robusto” rispetto al passato, con l’esordio della busta a domanda aperta e multidisciplinare. Una decina in tutto i privatisti nelle scuole cittadine e nessun “cento”. Ad esserci andati più vicini alcuni studenti al “Nordio”, con due 98 e un 99. Per Diego si tratta della fine di un vero e proprio incubo: «Per me sedermi davanti alla commissione è stato come andare al patibolo. L’esame da privatista è stata una scommessa, alla fine vinta, ma mi resta il dubbio che con la formula in voga fino allo scorso anno c’era maggiore possibilità di approfondire un interesse reale».

Ivan Milic ha ottenuto il tanto sospirato “pezzo di carta” al liceo Slomsek: «Gli scritti mi erano andati bene – spiega – mentre la difficoltà principale l’ho riscontrata nell’orale, dove con la famosa busta ho dovuto spaziare partendo da un articolo di un giornale dove c’era scritto che l’Italia era entrata in recessione. Affrontare tutte le materie partendo da un singolo argomento – conclude – non è stato per nulla facile». Un diploma, quello ottenuto dai candidati esterni, frutto del risultato di una doppia fatica. Per essere ammessi alla sfida della maturità, infatti, i candidati esterni devono superare un esame. Ciò per dimostrare alla commissione di essere in possesso di un’adeguata preparazione sulle materie dell’ultimo anno. —

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