L'Università di Trieste piange la scomparsa di Anna Zoppellari
TRIESTE Se ne è andata Anna Zoppellari, 61 anni, docente di Letteratura francese al Dipartimento di Studi umanistici all’Università di Trieste. Originaria di Rovigo, aveva cominciato la sua carriera accademica all’Ateneo nel 1997. Fu da quel momento che iniziò a stringere rapporti di amicizia e di lavoro con molte delle persone che ora faticano a realizzare la sua scomparsa, avvenuta improvvisamente pochi giorni fa.
«È strano trovare qualcosa da dire. Se penso a lei, mi viene spontaneo ricordare la volta che mi consigliò di non lasciarmi frenare da un’eccessiva precisione sul lavoro. Mi disse di prendere quelle sue parole come il suggerimento di una mamma – racconta la docente Alessia Dagri che, prima di diventare collega di Anna Zoppellari, fu sua tesista –. Io insegnavo a scuola. Non avrei mai intrapreso la carriera accademica se non mi avesse spinta lei, se non fosse stata lei a dirmi “Sei perfettamente in grado, provaci”. Era una persona paziente, che sapeva motivare gli altri. Mi ricorderò sempre della sua voce».
Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Università di Padova nel 1985, Zoppellari aveva arricchito la sua formazione all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e alla Statale di Milano, dove aveva completato il Dottorato di ricerca in Francesistica. Ma non aveva mai smesso di approfondire un ambito a cui ha dedicato gran parte della sua vita.
«Era sempre impegnata in mille progetti. Proprio in queste settimane, stavamo organizzando un ciclo di seminari di cultura francofona e diversi laboratori di studi di lingua e letteratura francese – spiega la collega Loredana Trovato –. Non ha fatto in tempo a vedere concluse quelle iniziative. E adesso, portarle a termine assume un significato ancor più importante». Tra le idee a cui Zoppellari si stava dedicando, c’era anche un progetto regionale inerente gli scrittori e le scrittrici francesi che erano passati da Trieste. «Quest’iniziativa si tradurrà in una serie di visite guidate alla città, non appena la pandemia lo renderà possibile. Un viaggio alla scoperta dei luoghi triestini frequentati dai grandi intellettuali francesi – prosegue Trovato –. Dopotutto, Anna aveva curato quel progetto per valorizzare sia il patrimonio letterario che Trieste. Era molto affezionata a questa città».
La scomparsa della professoressa fa riflettere sui tanti percorsi formativi che aveva avviato e che ora potranno procedere grazie al supporto dei colleghi.Ma spinge anche a ricordare le cose che era stata in grado di realizzare in passato: «Alcuni anni fa Anna organizzò una bella tavola rotonda, dal titolo “Omaggi mediterranei”, dedicata alle scrittrici e agli scrittori in lingua francese nel Maghreb – racconta Elisabetta Vezzosi, direttrice del Dipartimento di Studi umanistici –. Affrontare la sua perdita non è facile. È stata un punto di riferimento per il nostro dipartimento, che sarà molto più povero senza di lei. Era una collega dotata di solidità professionale, e al tempo stesso persona determinata e insieme flessibile. Aveva moltissime idee che ogni giorno metteva in campo per il dipartimento e per la francesistica».
A esprimere cordoglio è stato anche il rettore Roberto Di Lenarda: «Sono molto colpito dalla prematura scomparsa di una docente di letteratura francese di grande spessore scientifico – afferma il rettore dell’Università di Trieste –. Anna Zoppellari ha sempre dimostrato disponibilità, non solo nella didattica e nella ricerca ma anche a livello istituzionale. Ci teneva a migliorare l’offerta formativa, avendo sempre come primo pensiero gli studenti. È una grande perdita per l’Università». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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