L’ultimo saluto di Ronchi all’ex legionario Bisighin

RONCHI DEI LEGIONARI. Una piccola folla si è raccolta ieri nella chiesa di San Lorenzo per dare l’estremo saluto a un figlio della Bisiacaria, Piero Bisighin, 33 anni, arruolatosi nel 2007 nella Legione straniera. Una vita da sempre desiderata, ma che aveva deciso di lasciare congedandosi il 21 maggio scorso. Il giovane è morto tragicamente pochi giorni dopo, il 23 maggio, travolto da un trattore mentre, in sella alla propria moto percorreva una strada a una settantina di chilometri da Montpellier, nella Francia meridionale.
Un lungo corteo di familiari, parenti e amici ha accompagnato il feretro in chiesa, con in testa la mamma Maria con l’attuale marito Diego Cerlenizza, il papà Roberto, il fratello Nicolò e le nonne Nervina e Palmy.
Sulla bara un cuscino di rose bianche, mentre a terra, all’ingresso della chiesa, er«a stato sistemato un “tappeto” di mazzi di fiori. Il picchetto d’onore in chiesa era composto da due militari e dalla bandiera del corpo dei paracadutisti, in cui Bisighin aveva svolto il servizio militare.
Nonostante vivesse in Francia, Bisighin aveva lasciato un ottimo ricordo nella Bisiacaria e tanti amici con cui era sempre rimasto in buoni rapporti, in particolare con i vecchi compagni di scuola. Tra la folla anche il consigliere regionale Franco Brussa e i consiglieri comunali di Monfalcone Barbara Zilli e Anna Cisint. «Quando Piero aveva nove anni – ha ricordato la Cisint – ero la baby sitter di lui e del fratello Nicolò».
All’ingresso della chiesa era schierato anche il gruppo della Protezione civile di Staranzano, al quale Bisighin aveva prestato per diversi anni la sua opera. «Siamo molto scossi per la tragica scomparsa di questo nostro ex volontario, molto stimato», ha dichiarato il coordinatore Gilberto Persi. Nell’omelia il parroco don Renzo Boscarol ha spiegato il mistero della vita e della morte: «Anche se una giovane vita viene spezzata – ha detto – è possibile vincere il dolore della morte solo con l’amore verso gli altri».
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