L’ultimo degli “Illy boys” ora fa cioccolato

Fabio De Visintini, ex responsabile comunicazione in Regione, ha lasciato la politica e creato un marchio
Di Furio Baldassi
Bumbaca Gorizia Moraro, Mostra De Visintini
Bumbaca Gorizia Moraro, Mostra De Visintini

TRIESTE. Dall’igiene e i cimiteri di Trieste all’immagine della Regione. Poi, il silenzio. Ma Fabio De Visintini, uno degli ultimi Illy boys (intesi come lo staff di fedelissimi che prima da sindaco di Trieste e poi da governatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy si era portato dietro) non è sparito. Ha semplicemente, diciamo così, diversificato la sua attività. Fuori dall’attività amministrativa, fuori dalla politica («Io, comunque, e ci tengo a evidenziarlo, ero solamente un tecnico») e fuori dal tritacarne mediatico.

Cosa fa adesso? Cioccolato. Di qualità, abbastanza di nicchia ma comunque cioccolato. Un ripiego? No, un sogno realizzato per uno che si definisce «chocoholic», e cioè quasi asservito a quel prodotto. «A un certo punto - racconta - mi sono chiesto: mangio cioccolato ma cosa ne so? Ho iniziato a studiare, ho capito che l’industria fa prodotti dolci e non aromatici e di basso livello, proprio mentre il diabete sta diventando la reale minaccia del nostro futuro... Ci ho messo poco e mi sono lanciato...».

Non sarà magari come “lanciare” il prodotto Fvg, ma magari può dare delle soddisfazioni. E poi il legame con Illy, dai e dai, in qualche maniera resiste sempre. «In effetti, per le mie elaborazioni con Chox (così si chiama il marchio, ndr) uso il cioccolato Domori (un brand della Illy) e l’olio extravergine di Mate Vekic e i risultati sono stati sorprendenti e ben accettati. Del resto la filosofia aziendale è semplice: meglio “farsi” di cioccolato buono che scarso . L’innovazione, in fondo, parte da concetti semplici, cosa vale e cosa non vale...».

Magari la politica gli avrà anche insegnato qualcosa. Ad esempio che non sempre la cornice, l’imballaggio, l’immagine è tutto. «Prendete l’uovo di Pasqua. È tutto packaging e sorpresa, chi si preoccupa della materia prima?».

Lui, assicura, lo fa. Usando «cioccolato naturale al 100%», evitando grassi e grassi idrogenati, olio di palma e burro, mettendo il prodotto sotto vuoto. Affidandosi ai laboratori Bom Bom/ Eppinger per realizzare i suoi prodotti.

Ma la giunta regionale, i veleni della politica, le tante critiche che i fedelissimi di Illy accumulavano all’epoca da un centrodestra con la bava alla bocca? Tutto dimenticato, rimosso? Pare di sì. L’unica amarezza contemplata, adesso, è quella, in percentuale, del cacao. «Seguo poco, quasi niente - ammette De Visintini - e del resto le mie attività (è anche docente di comunicazione a Milano) non mi lasciano troppo tempo... La Serracchiani? Ne so troppo poco per parlarne, anche se mi sembra che si stia dando parecchio da fare... Ai tempi di Riccardo c’era tanto entusiasmo, si ragionava per aree geografiche, si aveva la sensazione di fare realmente qualcosa di importante... Adesso spero che lei possa riuscirci...».

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