Lucinico, scuola materna prigioniera dello smog

I genitori incalzano: «Si installi una centralina mobile per monitorare le Pm10. L’inquinamento in quell’area è bestiale». L’ex sindaco Tuzzi e l’ex consigliere Gualdi: «La situazione è insostenibile»
Di Francesco Fain

Troppo smog sulla Sr56. Troppo inquinamento nelle vicinanze della scuola materna di Lucinico.

Tornano a farsi sentire i genitori di Lucinico che rinverdiscono una battaglia storica dell’associazione “Essere cittadini”. Non ne possono più e chiedono l’installazione di una centralina per monitorare, una volta per tutte, il livello di Pm10 (polveri sottili) nell’aria. «È una scuola materna in cui non si possono aprire le finestre per arieggiare i locali o portare i bambini a giocare in giardino - l’attacco formulato in tempi non sospetti da Essere cittadini -. La strana concezione di bambini e ambiente che abbiamo a Gorizia la possiamo comprendere passando a Lucinico e vedendo nel piccolo parco vicino allo stesso incrocio dove ci sono alcuni giocattoli per i bambini: un posto salutare dove passare una tranquilla mezzoretta e respirare quantità industriali di... Pm10».

Una battaglia che stanno portando avanti in parallelo anche l’ex sindaco Erminio Tuzzi e l’ex consigliere comunale Maurizio Gualdi. «Si ha l’impressione - scrivono in una sorta di lettera aperta - che, troppo spesso, si riempiono le pagine dei giornali per dimostrare che si esiste e che si fa qualcosa di utile (chiaro il riferimento all’assessore Del Sordi, ndr). Ci riferiamo a quanto apparso in cronaca di Gorizia di sabato 11 gennaio dal titolo “Inquinamento, nuovo piano d’azione comunale: via al piano anti-smog transfrontaliero”. Innanzitutto, prima di andare a mettere il naso in casa altrui, si deve verificare la situazione in casa propria. Chiariamo meglio: la tabella riportata delle polveri sottili a Gorizia è relativa ai dati rilevati in due zone, una periferica a Lucinico e l’altra in via Duca d’Aosta. Sarebbe interessante controllare l’entità degli sforamenti all’altezza di via Udine, incrocio via Perco e via Visini, nei pressi della scuola materna e, senza gravosi interventi stabili, sarebbe sufficiente una centralina mobile».

Attaccano ancora Tuzzi e Gualdi: «Tutto ciò considerato che qualcuno ha avuto l’idea di applicare il piano del traffico a spizzichi così non ha fatto altro che peggiorare una situazione già pericolosa e pesante con i due sensi unici (via Romana e via Persoglia) che convogliano tutto il traffico sulla via Udine. La proposta a suo tempo fatta di creare due “rientranze”, una sul marciapiede della cassa rurale per consentire continuità sulla direttiva Mossa-Gorizia e l’altra nei pressi dell’ex negozio alimentari Vidoz per analoga scorrevolezza dei mezzi da Lucinico in direzione Mossa, è rimasta lettera morta. È ora di pensare a compensi per i disagi sostenuti per lavori viari in alcune aree della città: ci chiediamo a chi devono rivolgersi i cittadini di Lucinico e Mossa per i disagi e danni, che ormai si perpetuano da anni, e che si aggravano sempre più, come ad esempio le tegole dei tetti che si smuovono con conseguenti infiltrazioni d’acqua, intonaci interni ed esterni che si screpolano e cadono, per non parlare di rumori e vibrazioni a tutte le ore, oltre al monossido di carbonio a livelli micidiali». «Per quanto riguarda il piano anti-smog transfrontaliero - concludono - sarebbe necessario puntualizzare prima quale sia lo stato dell’arte dei problemi della Livarna, del Corno e dell’Isonzo».

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