Donati gli organi di Luca, il ragazzo morto il via Coroneo a Trieste: una raccolta fondi in suo ricordo

Le passioni, lo sport, l’impegno nel volontariato e nella politica. La famiglia si stringe nel dolore per il ventiseienne Grieco, deceduto nello scontro in moto di mercoledì mattina in via Coroneo

Gianpaolo Sarti
Luca Grieco con la fidanzata Sofia in una foto recente durante un viaggio
Luca Grieco con la fidanzata Sofia in una foto recente durante un viaggio

«È sempre stato un bambino solare», sorride per un attimo la mamma, Giuliana, con quel modo dolce, che è proprio di una madre, di pensare al figlio sempre e comunque come a un bimbo. Anche se Luca Grieco era un ragazzone di ventisei anni alto più di un metro e ottanta, forte, massiccio, con un lavoro avviato nell’agenzia immobiliare “Opera” e una voglia grande di prendere casa e andare a vivere con la compagna.

Ora c’è il vuoto infinito, un vuoto cupo e sordo, senza senso, che spezza la parole e ferma anche le lacrime che faticano a venire giù. Quelle di mamma Giuliana, di papà Ruggero, della sorella Isabel e della fidanzata Sofia.

 

Luca, la madre Giuliana, il padre Ruggero, la sorella Isabel con il bimbo
Luca, la madre Giuliana, il padre Ruggero, la sorella Isabel con il bimbo

La decisione di donare gli organi

Ma si sforzano lo stesso i famigliari di Luca, morto mercoledì in ospedale dopo lo spaventoso schianto con la moto in via Coroneo. Ed è uno sforzo tutto per lui: come la decisione di donare gli organi, seguendo i desideri in vita del giovane, e di lanciare una raccolta fondi.

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Un' immagine di Luca Grieco durante uno dei suoi viaggi

Chi era Luca

«Non ci sarà nulla che ci restituirà il nostro Luca», spiega la madre, che per raccontare il suo «bambino» si è appuntata su un foglio le cose importanti, come a non volerne perdere una: l’amore per la natura e gli animali e nel contempo per i motori, i viaggi in moto, le notti in bosco per ascoltarne i rumori, lo sport, la pesca, la scherma nella Ginnastica Triestina con traguardi a livello regionale, l’attività di istruttore di softair per in più piccoli, il volontariato con il progetto “Afrodite” a scuola per aiutare compagni e amici a tenersi fuori dalle sostanze.

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L’impegno nato al Carducci-Dante

«Luca era stato capo classe e rappresentante di istituto», ripercorre Giuliana. Sono gli anni delle superiori al liceo Carducci-Dante, dove comincia a germogliare la propensione per l’impegno civile che caratterizzerà lo studente. E la fascinazione per il mondo politico che aveva poi portato il ragazzo, durante gli studi universitari in Economia, a un certo punto lasciati per dedicarsi al lavoro, a far parte per qualche anno dei giovani di Forza Italia. L’attivismo, o comunque l’interesse al sociale in generale, matura nel contesto famigliare, con il padre Ruggero capitano delle Protezione civile europea. «Luca era un ragazzo stupendo, eccezionale... sono devastato», afferma il papà, tentando di inghiottire il dolore che gli stringe il cuore. «Luca aveva una personalità dirompente, aveva carattere».

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A destra Luca Grieco, a sinistra la moto su cui viaggiava. Fotoservizio Andrea Lasorte

Una roccia

«Era una roccia», interviene Sofia, la fidanzata, con uno slancio che per un momento riesce raccogliere le lacrime agli occhi. «Avevamo in progetto di avere figli e di cercare casa insieme – racconta – anzi due case, perché Luca aveva pensato di fare un investimento. Stavamo insieme da cinque anni, ci amavamo moltissimo. Lui ha avuto la capacità di unire le nostre famiglie, la mia e la sua. L’anima di Luca è qui con noi».

Il ricordo della sorella

Isabel, la sorella più grande di lui di sedici anni, annuisce. «L’ho visto nascere e crescere – ricorda – andavamo insieme a sciare, a cavallo... è stato un fratello presente. E anche quando è nato mio figlio Leandro, che ha quattro anni, Luca c’è sempre stato. Lo adorava... andava a prenderlo a scuola e me lo teneva quando avevo bisogno. Non è scontato per un ragazzo così giovane».

«Lavorava come agente immobiliare e lo faceva con gioia – riprende la madre, Giuliana – aveva trovato una sua dimensione, aveva i suoi clienti che lo apprezzavano».

La raccolta fondi

Gli organi di Luca sono stati donati. La famiglia raccoglie fondi in ricordo del ragazzo: «Più che i fiori – precisano i genitori – chi lo desidera può fare una donazione al reparto di Nefrologia Asugi, oggetto “donazione alla Sc Nefrologia e Dialisi in memoria di Luca Grieco per acquisto strumentazione”. Iban: IT06D0306912344100000046103.

«Luca – riflette ancora Sofia – aveva sempre la battuta pronta. Sono convinta che se fosse qui con noi riuscirebbe a sdrammatizzare anche questo dolore». —

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