Lubiana, la capitale più “green” d’Europa
ZAGABRIA. La bandiera di “Capitale verde europea” sventola da ieri nel centro di Lubiana. Per tutto il 2016 la capitale della Slovenia rappresenterà l’avanguardia europea in materia di “pianificazione territoriale intelligente” e di sostenibilità ambientale: la città si è aggiudicata infatti il riconoscimento creato dalla Commissione nel 2008. A Lubiana è stata riconosciuta «l’impressionante trasformazione portata avanti negli ultimi 10-15 anni», ha sostenuto l’esecutivo europeo in sede di votazione per il premio, nell’estate del 2014. «Da una città che era in precedenza dominata dal traffico automobilistico - è la spiegazione di Bruxelles - l’attenzione si è oggi spostata al trasporto pubblico e alle reti ciclabili e pedonali» a cominciare dai lavori realizzati sull’arteria principale, quella Slovenska cesta che taglia in due la parte occidentale del centro storico, oggi precluso al traffico.
Quanto a mobilità stradale, la capitale slovena può portare vanto di diversi risultati. Il sistema di bike-sharing (la condivisione delle biciclette da prendere e lasciare in vari punti della città), inaugurato nel 2011, conta oggi 36 stazioni e più di 300 cicli, ognuno dei quali viene utilizzato almeno 7 volte ogni giorno. La flotta di mezzi di trasporti pubblici si compone invece di oltre 200 autobus, di cui tre elettrici e gratuiti nella stretta area del centro (i “Kavalir”). Il servizio pubblico copre così in modo capillare il territorio comunale, tanto che «il 96% dei cittadini vive in un raggio di 500 metri da una fermata dei mezzi».
Infine, il nuovo sistema “Park and Ride” permette agli abitanti di lasciare la propria macchina in uno dei cinque parcheggi situati sulle principali vie di accesso al centro pagando 1,20 euro al giorno e ricevendo in cambio due biglietti per l’autobus. Tutte azioni politiche che tra il 2003 e il 2013 hanno finito per dare frutti: il numero di persone che si muove in macchina nel centro di Lubiana è passato dal 47% al 19%, mentre sono aumentati gli spostamenti a piedi (dal 33% al 53%) e in bus o bicicletta (dal 20% al 28%).
La viabilità e i trasporti non sono tuttavia l’unico criterio preso in considerazione da Bruxelles. La Commissione indica anche i progressi fatti nel «preservare e proteggere gli spazi verdi», così come in materia di «trattamento dei rifiuti e delle acque di scarico», dove il comune di Lubiana si è «spontaneamente impegnato a raggiungere l’obiettivo zero rifiuti». Fin dal 2008 la città ha introdotto un sistema di 47 cassonetti interrati e altri 40 sono in fase di realizzazione con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro. Nel 2013 la raccolta riciclata a Lubiana ha dunque raggiunto il 53% dell’immondizia prodotta, mentre per il 2016 la quota dovrebbe salire al 60%. Oggi, inoltre, «tre quarti del territorio di Lubiana sono costituiti da aree verdi», precisa la Commissione europea, comprendendo gli spazi acquatici, forestali e agricoli che circondano la capitale slovena. Un altro risultato, questo, frutto proprio delle recenti decisioni di costruire cinque nuovi parchi, di valorizzare le banchine del fiume Sava o - ancora - di piantare più di duemila alberi negli ultimi dieci anni.
Con una ventina di progetti per l’ambiente, iscritti nel suo piano comunale “Vision 2025”, Lubiana diventa così capitale “green” europea dopo Bristol (2015), Copenhagen (2014) e Nantes (2013). Il prossimo anno il testimone passerà alla tedesca Essen, già candidata per il 2016 ma sorpassata dalla capitale slovena. Il vincitore per il 2018 sarà invece annunciato quest’estate a Lubiana.
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