Lubiana combatte le sigarette col colore più triste del mondo

Scelto il Pantone 448C Dark da associare alle immagini di malati e ai messaggi con il numero di telefono cui chiedere aiuto per abbandonare il vizio

LUBIANA. Come ridurre il numero dei fumatori, e le spese sanitarie collegate per curare chi si ammala? Anche con pacchetti di sigarette e tabacco trasformati in pubblicità negativa al fumo. Accade in Slovenia, dove con il 2020 sono entrate in vigore nuove regole draconiane sulla grafica dei pacchetti di sigarette e tabacco da fumo. Regole che prevedono che le confezioni non possano più essere diverse a seconda della marca, bensì debbano essere uniformi e essere «il meno invitanti possibile», ha specificato il ministero sloveno della Salute, come riportato dall’agenzia di stampa Sta.

Come farlo? Con i consueti messaggi, ma con caratteri più grandi del solito, che ricordano che «il fumo porta alla morte» o «all’invalidità» e così via. Ma a colpire i fumatori sono anche le durissime immagini di malati, associate a un numero di telefono, lo 080/2777, che permette di chiedere aiuto per abbandonare il pericoloso vizio. Solo in fondo alla confezione, in caratteri minuscoli, il nome della marca e del tipo di sigarette.

A incupire il messaggio è però il colore scelto per tutti i pacchetti, senza eccezione: è il Pantone 448C Dark, considerato «il più triste colore» esistente dai designer, ma anche da ricerche di mercato in vari paesi nel mondo. Da qui la scelta di Lubiana di puntare sul quel marrone deprimente, calcando le orme di altri stati in prima linea contro il tabagismo, Regno Unito, Francia, Israele, Norvegia e Arabia Saudita.

«Numerosi studi hanno dimostrato che pacchetti con una grafica uniforme» anti-tabacco «riducono l’attrattività» delle “bionde”, ha spiegato in una nota il governo sloveno, che ha aggiunto che si tratta di una battaglia per la salute, ma anche per «proteggere i giovani» dal marketing aggressivo dei colossi del tabacco.

Battaglia che ha rischiato di essere posticipata, dopo che un gruppo di una quarantina di deputati sloveni aveva tentato di votare una proroga alle nuove regole, cassata però l’estate scorsa dalla commissione parlamentare sulla Salute, mentre al contempo si era attivato anche il comitato anti-corruzione, per verificare se ci fossero state indebite pressioni della lobby del tabacco sui legislatori.

Secondo dati della Banca Mondiale, circa il 22,5% degli sloveni fuma (era il 24% nel 2010), contro una media Ue del 28%. Nondimeno, il fumo (dati ufficiali di Lubiana) rimane la causa principale di morte prematura in Slovenia, con 3mila decessi l’anno collegati al tabagismo.


 

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