L’ovile rimesso a nuovo grazie ai ragazzi disabili

La struttura di Petrovizza ospita ora oltre duecento animali: dopo mesi di lavoro il progetto portato a termine dai giovani con l’associazione Terra del sorriso onlus

Non era solo lo spirito del Natale quello che nei giorni scorsi si respirava intorno all’ovile di Petrovizza, nel comune di Monrupino. Era lo spirito della comunità che si è creata sul posto grazie al lavoro dell’associazione Terra del sorriso (Tds) onlus. Un lavoro che dura tutto l’anno ormai dal 2011 e che coinvolge famiglie, operatori e ragazzi diversamente abili impegnati in attività agricole e di pastorizia ad alta valenza sociale. Una giornata speciale ha segnato la conclusione di un progetto che è stato festeggiato dalla comunità locale e non solo. Il progetto riguardava il ripristino dell’ovile di Petrovizza, che oggi ospita quasi 200 pecore istriane con i loro agnellini, restaurato nell’arco di nove mesi dai ragazzi disabili afferenti a Tds.

Al posto delle vecchie recinzioni di ferro arrugginito oggi ci sono staccionate e rastrelliere di legno, trattato per resistere agli insulti delle stagioni e smussato per evitare che i ragazzi si feriscano accidentalmente. Invece che sotto un tetto di fortuna, le pecore dormono sotto assi ben assemblate e dispongono di mangiatoie nuove. L’ovile inoltre è stato dotato di un corridoio di transito attraverso il quale gli ovini accedono a un’area adibita ad ambulatorio, per separare vita quotidiana e interventi medici. Infine è stato creato un piccolo orto interno, occasione in più di ricchezza emozionale per i ragazzi della onlus. Insomma, un vero gioiellino incastonato fra pietre carsiche.

Spiega Bianca Mestroni, presidente di Terra del sorriso: «Questo progetto dimostra che il denaro pubblico può essere speso bene se finalizzato a uno scopo preciso. E la gioia che ci ha regalato è davvero tanta». Le operazioni di recupero, infatti, sono state realizzate grazie a un contributo che Terra del Sorriso ha ricevuto ai sensi della legge regionale 12 del 1995 che finanzia «l’attivazione di percorsi culturali di comunità per favorire» i processi «di partecipazione al fine di rinsaldare i legami sociali e promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale». Ossia, per garantire un ruolo a ragazzi disabili e fornire anche ai normodotati occasioni di riflessione e confronto con il diverso da sé.

Alla festa hanno partecipato le famiglie dei ragazzi, l’associazione Cenacolo (partner storico di Tds) con il suo presidente, la comunità Albatros che accoglie minori con disagio e il coro Mops Kraški Dom, guidato da Vesna Guštin, presidente dell’associazione culturale Kraški Dom che tutela e promuove le tradizioni culturali di Monrupino. È intervenuta anche l’assessore comunale alle politiche sociali Laura Famulari.

Commenta Haron Marucelli, tutor dei ragazzi disabili e imprenditore agricolo: «Il ripristino dell’ovile doveva terminare prima della brutta stagione, per garantire riparo al fieno che ci serve in inverno. Ce l’abbiamo fatta. L’entusiasmo con cui i ragazzi hanno lavorato e il paese ci ha seguiti dicono che esiste ancora la solidarietà».

Cristina Serra

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