L’outlet di Aiello rivince al TarCommercio regionale nel caos

L’outlet di Aiello potrà tenere aperti i suoi negozi tutte le domeniche: il Tribunale amministrativo ha infatti accolto le istanze degli esercenti.I Comuni coinvolti: "Non ricorreremo". Il sindaco di Trieste, Dipiazza ironico: "Risultato eccellente"
TRIESTE
Il ”Palmanova outlet village” di Aiello può tenere aperti i suoi negozi tutte le domeniche, mentre la legge regionale sul commercio finisce davanti alla Corte Costituzionale. Risultato: la galassia dello shopping del Friuli Venezia Giulia è nel caos.


Ieri, il Tar ha accolto il ricorso presentato dai negozi del mega-store friulano contro il provvedimento dell’Unione Comuni di Aiello-San Vito. In base alla modifica della legge regionale proposta dalla Lega Nord la scorsa estate, infatti, i Comuni sono tenuti a ricevere dagli esercenti la lista delle loro 29 aperture festive e domenicali, previste dalla legge Ciriani del 2008.

Non avendo mai accettato il ”tetto” delle aperture, forte di una prima sentenza del Tar a suo favore - che considerava lo shopping-centre come un agglomerato di negozi indipendenti sotto i 400 metri quadri, per i quali non ci sono vincoli di apertura - l’outlet di Aiello si è opposto alla richiesta, ottenendo che la legge Ciriani venga considerata a rischio di illegittimità costituzionale.


In attesa che la Corte costituzionale pronunci la sua sentenza, viene automatico pensare all’effetto-domino che il caso-Aiello potrebbe avere sul commercio del Friuli Venezia Giulia. Anche se l’outlet friulano è l’unico del territorio a essere composto di un agglomerato di negozi tutti sotto i 400 metri quadri (che fanno capo a un’unica direzione), la legge 13 del 2008 risulta tuttavia debole e facilmente attacabile.


Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ha subito ironizzato: «Un risultato eccellente. Adesso abbiamo i piccoli sempre aperti e i grandi chiusi, con la conseguenza che da una parte ci sono dipendenti sempre al lavoro e dall’altra no. La legge è nata male, non funziona. La filosofia voluta dai leghisti era quella di lasciare la domenica libera, ma così non va. Vanno anche riviste le differenze fra centri storici e periferie. Il Comune di Trieste, d’accordo con le associazioni dei commercianti, ha sempre cercato di opporsi a questa legge regionale».


A comprendere quanto la norma ormai cammini sul filo del rasoio è lo stesso assessore regionale al Commercio Angela Brandi: «Da qui al pronunciamento della sentenza possono passare anche due anni. In questo lasso di tempo possiamo mettere mano alla legge, visto che sono in ballo anche le decisioni sulla data di inizio dei saldi invernali».

Un contro-ricorso, invece, non ci sarà. Alla Corte costituzionale potrebbe costitursi solo l’Unione Comuni, essendo ”suo” l’oggetto del ricorso, ma il sindaco di Aiello Renato Nuovo (Lista civica) non ne ha alcuna intenzione: «Sarebbe troppo caro per un piccolo comune come il nostro. Accettiamo l’ordinanza del Tar, ma la Regione deve farsi un bel bagno di umiltà. Per fare una legge non basta tradurre uno slogan in una serie di norme. Vanno prese decisioni serie, finora ci sono stati solo flop».


Nel frattempo, la direzione dell’outlet accoglie con soddisfazione l’esito del ricorso che, di fatto, fa del mega-store low cost di Aiello, un’isola felice e appartata del commercio regionale. «Il nostro obiettivo era arrivare alla Corte Costituzionale - dice Massimiliano Bellavista, uno dei difensori -. Non potendo ricorrere direttamente nei confronti della legge regionale, la richiesta dell’Unione dei Comuni è stata l’appiglio giusto per sollevare questo e altri problemi di illegittimità della legge regionale Ciriani».


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