In Carso via all’offensiva contro le processionarie
Partita l’attività di taglio dei rami infestati e rimozione dei nidi. Nella Riserva delle Falesie si utilizzeranno le eco-trappole

Attività di rimozione meccanica nei siti più colpiti e utilizzo di eco-trappole a titolo sperimentale all’interno della Riserva naturale regionale delle Falesie.
Scatta la lotta alla processionaria nel territorio del Comune di Duino Aurisina, dove puntualmente, ogni anno, a inizio primavera, si ripropone il problema della presenza di questo insetto altamente distruttivo per le pinete, perché le priva di parte del fogliame, compromettendone il ciclo vitale.
La processionaria è pericolosa anche per l’uomo in quanto, durante lo stadio larvale, l’insetto presenta una peluria che si rivela particolarmente urticante.
«L’amministrazione – spiega l’assessore comunale per l’Ambiente, Lorenzo Celic – è consapevole del problema della processionaria del pino e, anche quest’anno, intende affidare al Servizio del verde pubblico gli interventi di rimozione meccanica nei siti più colpiti all’interno dei centri abitati. Inoltre – aggiunge – in alcune aree specifiche, come la Riserva naturale regionale delle Falesie di Duino, sperimenteremo la lotta biologica mediante l’uso di eco-trappole».
Celic, rispondendo a un’interpellanza presentata in Consiglio comunale, aveva già spiegato giorni fa che «l’insetto trascorre l’inverno allo stadio di larva all’interno di nidi costruiti sui rami dei pini, per poi riprendere la propria attività in primavera, cibandosi degli aghi dell’albero. Tuttavia nelle stagioni più calde questo processo può verificarsi già durante l’inverno».
La processionaria, precisano gli esperti, attacca tutte le specie arboree del genere Pinus, ma predilige il Pinus nigra (Pino nero d’Austria), specialmente nei consorzi boschivi situati in aree geografiche al di fuori del suo habitat storico, l’Austria.
In particolare, le infestazioni sono più frequenti sui pendii esposti a sud e in zone caratterizzate da un clima eccessivamente caldo per questa specie. Qui le piante, già indebolite e in sofferenza a causa delle temperature elevate, risultano più vulnerabili agli attacchi parassitari.
«L’attuale riscaldamento climatico, con un aumento medio delle temperature di circa 2 gradi sulla costa e di 1 sull’altipiano carsico negli ultimi 50 anni – riprende Celic – contribuisce in modo significativo all’aggravamento del fenomeno».
I principali metodi di contrasto alla processionaria sono la lotta meccanica, che prevede il taglio dei rami infestati e la rimozione dei nidi, e la lotta biologica, che si avvale di trappole a feromoni. In alternativa, si può ricorrere alla lotta chimica con l’uso di larvicidi.
I cittadini possono segnalare eventuali infestazioni con il modulo online messo a disposizione dalle Regione e disponibile sul sito web. —
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