Lotta al Covid, Draghi licenzia Arcuri: al suo posto il generale degli Alpini laureatosi a Gorizia
ROMA
Da mesi al centro di polemiche politiche per la gestione della pandemia, Domenico Arcuri fa le valigie. Al suo posto Francesco Paolo Figliuolo, generale di corpo d’armata, nominato da Mario Draghi commissario straordinario per l’emergenza Covid. Il premier archivia così l’era Conte, ridefinendo il vertice della squadra che dovrà organizzare la macchina della campagna vaccinale. Un cambio di passo che arriva subito dopo la sostituzione del numero uno della Protezione civile Angelo Borrelli con Fabrizio Curcio.
La parabola di Arcuri, che nell’esecutivo giallorosso godeva del potere di coordinare tutti i dossier più delicati, si è chiusa ieri in meno di un paio d’ore. L’amministratore delegato di Invitalia è stato prima ricevuto dal presidente del Consiglio alle 14 per un incontro di mezz’ora. Poi, intorno alle 15. 30, al termine della cerimonia di giuramento dei sottosegretari, è arrivata la lettera di congedo di Palazzo Chigi attraverso una breve nota: «A Domenico Arcuri i ringraziamenti del governo per l’impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese».
Il benservito al manager, in scadenza a fine mese, era stato comunque preparato e anticipato in queste due settimane. Il suo depotenziamento era chiaro a tutti, anche a causa delle ombre emerse dall’indagine della Procura di Roma sulla vicenda degli affidamenti a tre consorzi per l’acquisto di milioni mascherine. Per lui il pm ha chiesto l’archiviazione.
«È stato un anno straordinario e sono riconoscente a chi mi ha dato la possibilità di occuparmi della più grande emergenza che la storia recente ricordi», ha detto Arcuri uscendo di scena.
Affidare la guida della struttura commissariale a un generale dell’esercito rappresenta un segnale inequivocabile di discontinuità rispetto al passato. La scelta di Mario Draghi di coinvolgere nella somministrazione delle dosi anti virus l’esercito e la Protezione civile, lasciata ai margini dal Conte bis, era già stata annunciata nel discorso della fiducia al Senato.
Figliuolo ha ricoperto incarichi di vertice nelle Forze Armate occupandosi proprio di logistica, un indizio che lascia immaginare come la Difesa possa diventare un altro tassello fondamentale per intensificare la campagna vaccinale.
E con il Dipartimento di Curcio potrà operare a stretto contatto per spingere al massimo la capacità organizzativa dello Stato e moltiplicare il numero di vaccinazioni. Bisogna correre per riuscire a proteggere il maggior numero di cittadini, l’obiettivo è inoculare 500 mila fiale al giorno e la svolta deve arrivare ad aprile, visto che nel secondo trimestre l’Italia dovrebbe poter contare su oltre 64 milioni di dosi.
Esultano per il siluramento dell’ex super commissario il centrodestra e Italia viva. «Un generale che in Italia e all’estero si è occupato di logistica sicuramente farà meglio del signor Arcuri», è il commento di Matteo Salvini. «La mia non era una crociata personale e non ho nulla contro Arcuri, ma ha dimostrato il suo fallimento in tutte le missioni in cui è stato chiamato: dalla scuola, alle mascherine, alle primule», ha aggiunto il leader della Lega.
Giorgia Meloni, dall’opposizione, rivendica di essersi opposta per prima al braccio destro di Conte. Mentre per Silvio Berlusconi «era necessario che si mettesse in campo una struttura più efficiente».
Soddisfatto Matteo Renzi, che in questi mesi aveva costantemente mirato al capo di Invitalia: «La scelta del presidente Draghi di sostituire il commissario Arcuri con il generale Paolo Figliuolo va finalmente nella direzione chiesta da Italia viva». Gli riconosce invece l’onore delle armi il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che su Twitter lo ringrazia «per aver gestito una fase complicatissima della lotta alla pandemia». Una considerazione condivisa dal ministro della Salute, Roberto Speranza: «Arcuri ha servito il Paese con ogni energia, con passione e con disinteresse personale». –
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