Lotta al cancro, dall'Airc due milioni ai ricercatori triestini
TRIESTE Con 108 milioni di euro stanziati nel solo 2019 Airc, organizzazione non profit nata nel 1965, è oggi il primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia. Grazie a questi fondi quest’anno saranno circa 5 mila i ricercatori che potranno portare avanti i propri progetti di ricerca, selezionati attraverso il metodo del “peer review”, che affida a esperti di livello internazionale la valutazione del merito scientifico dei progetti proposti, in assenza di conflitti di interesse.
Al Friuli Venezia Giulia in particolare, nel 2019 vanno oltre 2.255.000 euro, dei quali 1 milione e 277mila euro sono concentrati a Trieste per undici progetti di ricerca e due borse di studio in corso in diversi istituti scientifici della città: il Cib (Consorzio interuniversitario per le biotecnologie) si è aggiudicato il finanziamento di tre progetti di ricerca e una borsa di studio, l’Icgeb di quattro progetti di ricerca, l’Università di Trieste di due, Elettra Sincrotrone e l’Irccs Burlo Garofolo di un progetto a testa, mentre l’ultima borsa di studio è andata a un ricercatore del Cnr. Moltissimi i filoni di ricerca all’interno dei quali si muovono i progetti finanziati: dallo studio dei meccanismi alla base della bassissima frequenza dei tumori al cuore (Serena Zacchigna, Icgeb), a quello che si concentra su una particolare classe di tumori causati dal papillomavirus (Lawrence Banks, Icgeb), dalla ricerca di nuove molecole terapeutiche per una forma di leucemia cronica a carico dei linfociti B (Dimitar Efremov, Icgeb) a quella che mira a comprendere l’interazione tra cellule del sistema immunitario e tumori (Federica Benvenuti, Icgeb), dallo studio per valutare l’impatto delle forme mutate della proteina p53 coinvolte nella riprogrammazione del metabolismo nelle cellule di tumore alla mammella (Giannino Del Sal, Cib) alla ricerca di strategie per preservare la funzionalità di una proteina che inibisce il cancro, la Dab2ip, nelle cellule del microambiente tumorale (Licio Collavin, Cib).
«Per chi come me fa ricerca di base sui tumori i fondi Airc sono una fonte essenziale di supporto - evidenzia Federica Benvenuti, leader del gruppo di Immunologia cellulare all’Icgeb - e uno stimolo a proporre progetti fortemente competitivi, perché il processo di selezione è molto rigoroso e trasparente». Tutto questo è possibile grazie alla fiducia di 4,5 milioni di sostenitori, all’impegno di 20 mila volontari e al lavoro sul territorio di 17 Comitati regionali, tra i quali il Comitato Friuli Venezia Giulia Airc, presieduto da Guido Perelli-Rocco, attivo dal 1981 per organizzare e promuovere ogni anno numerosi appuntamenti di divulgazione e raccolta fondi che si affiancano alle campagne nazionali di Airc. «Sono 26.711 i donatori attivi in Friuli Venezia Giulia e circa 300 i volontari sul territorio, con cui stiamo sviluppando anche dei progetti di formazione, perché sono loro il primo anello della catena per finanziare la ricerca scientifica», dice Perelli-Rocco, che sottolinea come l’indice di efficienza delle donazioni Airc sia dell’86%: per ogni euro ricevuto 14 centesimi sono stati utilizzati per la realizzazione delle diverse iniziative. —
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