L’osteria di mare, le sardelade estive e l’ittioturismo: ricette anti crisi a Grado

GRADO. L’osteria di mare Zero Miglia, la partecipazione a fiere e manifestazioni gastronomiche come a Gusti di Frontiera, l’organizzazione di alcune, molto richieste, sardelade estive. Inoltre la vendita diretta del pesce attraverso la sua pescheria “Zero Miglia” ubicata al mercato ittico e on-line. C’è anche un laboratorio per la trasformazione del pescato in affumicato, marinato e sottovuoto.
L’ultima novità è una sorta di mini ittioturismo, ovvero l’affittanza di due appartamenti che sono stati ricavati nella vecchia sede della Cooperativa, adiacente al mercato, che sono legati per i pasti con l’osteria Zero Miglia e con la possibilità per i turisti di vivere il mondo dei pescatori sin dall’alba anche uscendo in mare con una delle barche attrezzate per la pesca-turismo.
Sono gli antidoti alla crisi del settore della pesca che la Cooperativa pescatori di Grado guidata da una dozzina d’anni da Antonio Santopolo. La crisi riguarda non solo il poco pescato, ma anche le disposizioni comunitarie che non tengono conto della realtà specifica dell’Alto Adriatico e del Golfo di Trieste, mettendo in seria difficoltà i pescatori.
La Cooperativa pescatori sorta 90 anni fa (l’atto costitutivo è del 2 aprile 1930) sconta anche, proprio per la crisi, di un sempre minor numero di pescherecci, soprattutto quelli più grandi. Attualmente la Cooperativa ha 125 soci in rappresentanza di una settantina di imprese che complessivamente hanno un centinaio di barche, perlopiù piccole.
«Stiamo tornando alla pesca artigianale di un tempo», dice la direttrice della Cooperativa pescatori, Flavia Verginella. «Ormai lo strascico è scomparso – aggiunge il presidente Santopolo, affiancato dal vice Luca Corbatto – e anche i ramponi sono sempre meno. Non parliamo delle saccaleve, le lampare che non ci sono più da tanti anni ormai» (negli anni Sessanta-Settanta se ne contavano ben 26, ndr).
La Cooperativa pescatori ha ottenuto un importante riconoscimento diventando ufficialmente, proprio per quanto ha saputo inventarsi, “Organizzazione di Produttori”, autorizzata al prelievo di oltre cento specie tra pesci e molluschi. Questo particolare servizio consente anche di acquistare on-line il pesce appena sbarcato, un servizio che sta andando abbastanza bene.
La Cooperativa è legata, infatti, a diversi gruppi d’acquisto solidali di Monfalcone, Ronchi, Cormons, Cervignano e di Treviso che si occupano di distribuire il pesce ai loro associati. A portare il pesce ci pensa la stessa Cooperativa pescatori (il sito ufficiale è www.pescatorigrado.it). Anche questo pescato deve naturalmente passare attraverso le quotazioni del momento con l’asta quotidiana del pescato.
Negli ultimi tempi si verifica inoltre un fatto curioso: a vendere il pesce a Grado vengono un paio di pescherecci di Marano Lagunare che, a causa delle note problematiche economiche, si sono completamente staccati dalla loro Cooperativa pescatori.
Proprio per il poco pescato ci sono anche meno commercianti tanto che metà di quanto arriva giornalmente al mercato ittico viene venduto a Grado e l’altra metà, con l’utilizzo di due camion della Cooperativa, viene venduto ai mercati di Trieste e di Venezia. L’attività annuale della Cooperativa pescatori, comprese le attività diverse dalla pesca vera e propria, porta a un giro d’affari complessivo superiore ai 4 milioni di euro.
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