L’orsa Daniza sfugge alle trappole

Continuano le ricerche nei boschi. Forza Italia e Verdi: «No alla cattura, lasciatela in pace»
Un orso bruno in una foto d'archivio
Un orso bruno in una foto d'archivio

Dopo l’aggressione subita da un cercatore di funghi nei boschi del Trentino da parte di un’orsa di diciotto anni, Daniza, il tema della sorte da riservare all’animale è all’ordine del giorno. La Provincia autonoma ha deciso che il plantigrado dovrà essere catturato, ma molte sono le voci che si sono levate perchè si ritorni sulla decisione. In particolare sul web. Non è inoltre chiaro quale sarà la sorte dei cuccioli dell’orsa - un’orsa “deportata” più di dieci anni fa dai boschi della Slovenia a quelli del Trentino - che erano con lei al momento dell’aggressione e che con tutta probabilità sono stati il motivo scatenante della furia dell’animale.

Intanto proseguono, per ora senza esito, le ricerche per individuare l’orsa con il radiogoniometro installato a suo tempo al collo di Daniza. L’operazione è resa difficile dal fatto che un orso, come dicono i tecnici, può compiere spostamenti fino a cinquanta chilometri al giorno. Gli uomini impegnati nel tentativo di cattura hanno anche predisposto delle trappole e delle esche nell’area interessata dalla presenza del plantigrado. Ma Daniza, almeno sino a ieri sera, le aveva evitate tutte.

Nel frattempo emergono episodi curiosi sul passato dell’orsa: nel settembre di tredici anni fa Daniza creò grande scompiglio presentandosi alle porte di un pizzeria di Riva, da dove poi fuggì a gran velocità. Critiche vengono invece espresse dal deputato di Forza Italia Giacomo Bezzi nei confronti di tutto il progetto Life Ursus, con il quale una ventina d’anni fa sono stati reintrodotti gli orsi, scomparsi da decenni dal territorio, nei boschi del Trentino. Bessi ha detto di aver ricevuto telefonate da albergatori e operatori del turismo «con la richiesta di prendere posizione perchè l’immagine del Trentino sta avendo ripercussioni negative riguardo alla promozione turistica. Telefonate con testimonianze di gente che si informa, prima di partire anche per una gita nei boschi per raccogliere funghi, del reale pericolo di incontrare un orso ed essere aggrediti». «E poi - dice ancora Bezzi - c’è l’esagerazione degli ambientalisti in pantofole che si scagliano con la consueta demagogia minacciando assurdi embarghi sui prodotti trentini».

A difesa di Daniza, invece, si è levata la vice del coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli: «Invito il presidente della provincia di Trento Ugo Rossi a sospendere la cattura dell’orsa. Questa cattura non ha alcun senso, sarebbe dannosa e ingiusta perchè l’orsa ha reagito come qualunque orsa mamma avrebbe fatto percependo un pericolo per i propri cuccioli». Definisce assurda l’ipotesi della cattura dell’animale Manuela Repetti di Forza Italia: «Non solo mi risulterebbe folle abbattere un’orsa per l’aggressione, peraltro senza gravi conseguenze, a un cercatore di funghi che si trovato accanto ai suoi cuccioli ma mi pare altresì assurda la sua cattura». Dura la conclusione: «In Italia - afferma la compagna dell’ex ministro Sandro Bondi - manca la cultura del rispetto della natura e degli animali».

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