L’oro “italiano” di Giovanni manda in estasi Cittanova

Cernogoraz è il primo atleta della minoranza a vincere la medaglia olimpica Festa nel ristorante di famiglia. Il croato sconfitto: «E adesso passi di là?»
epa03345317 Giovanni Cernogoraz of Croatia celebrates winning the gold medal in the men's Trap final at the Royal Artillery Barracks in the London 2012 Olympic Games 06 August 2012. EPA/Lindsey Parnaby
epa03345317 Giovanni Cernogoraz of Croatia celebrates winning the gold medal in the men's Trap final at the Royal Artillery Barracks in the London 2012 Olympic Games 06 August 2012. EPA/Lindsey Parnaby

CITTANOVA. Una medaglia d’oro - conquistata nel tiro al piattello ai Giochi olimpici di Londra - che parla italiano. È quella che porta al collo Giovanni Cernogoraz, atleta di 29 anni di Cittanova d’Istria, diventata non solo il vanto ma una vera a propria apoteosi per la Comunità nazionale italiana che, per la prima volta nella sua storia, vede salire un proprio esponente sul podio più alto di un’Olimpiade. Oltre alla valenza sportiva, è una vittoria dal significato molto particolare: una gratificazione per le tantissime battaglie che gli italiani rimasti da sempre combattono per l’affermazione dei loro diritti.

I microfoni, le telecamere e i riflettori puntati su Cernogoraz fin dall’inizio hanno dato visibilità agli italiani dell’Istria. Anche se alla partenza per Londra la stampa croata lo aveva quasi ignorato e nessuno avrebbe scommesso un euro su di lui. Molti giornalisti croati non sanno neanche pronunciare il suo cognome, storpiandolo per sbaglio o, forse, di proposito per ricavarne l’equivalente di “montenegrino”. Eppure Giovanni era salito sull’aereo per Londra tutt’altro che da perfetto sconosciuto: è ai vertici mondiali e campione europeo della specialità, il suo traguardo minimo era la finale dove, tra l’oro e il sesto posto, è solo questione di sfumature. In finale era giunto sesto, preceduto dal compagno di nazionale Anton Glasnovic. Quest’ultimo dopo la premiazione gli avrebbe ironicamente chiesto: «E adesso che farai, passi nella squadra dell’Italia?». Dopo la gara Cernogoraz ha ribadito di essere di nazionalità italiana, di avere il passaporto italiano e di parlare a casa il dialetto istroveneto.

La sua impresa è stata seguita minuto per minuto su uno schermo gigante alla Comunità degli italiani di Cittanova dove, tra gli altri, c’erano i familiari con in testa il papà Valter e il sindaco Anteo Milos, anche lui di nazionalità italiana. E quando Giovanni ha fatto centro, dopo lo sbaglio di Massimo Fabbrizi, è scoppiata una gioia indescrivibile. A seguire la finale piattello per piattello anche il deputato e presidente dell’Unione italiana Furio Radin: «Sono contento che a contendersi la medaglia d’oro siano stati Cernogoraz e uno sportivo della squadra italiana - ha detto - Ho fatto il tifo per Giovanni perché lui è l’orgoglio della Cni, lo conosco personalmente e posso dire che è una persona simpatica. Mi ha colpito che abbia dichiarato di voler tornare a Cittanova quanto prima per aiutare la famiglia nel lavoro del loro ristorante». Giovanni Cernogoraz fa il cameriere nel ristorante di famiglia a Stanzia Rosello, alle porte di Cittanova. All’ingresso del locale ci sono centinaia di trofei conquistati in tutto il mondo, tra i quali sei grandi coppe quale miglior sportivo dell’Unione italiana. Sarà interessante vedere in che modo, adesso, lo Stato croato che ha degnamente rappresentato a Londra, lo appoggerà nel prosieguo della carriera. Finora a sostenerlo moralmente e a mettere le mani in tasca per acquistare il fucile, le cartucce e i piattelli è stato principalmente papà Valter. (p.r.)

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