L’orgoglio di Chiara Gatta primo vicesindaco donna di Gorizia: «Nomina inaspettata in un momento cruciale

Tante le sfide da vincere. «Ci sarà forte interazione fra assessorati». La novità dei referati a urbanistica, politiche giovanili e istruzione

Francesco Fain
Bumbaca Gorizia © Pierluigi Bumbaca fotografo
Bumbaca Gorizia © Pierluigi Bumbaca fotografo

GORIZIA Una nomina inaspettata. E che riempie d’orgoglio la diretta interessata perché Chiara Gatta, già assessore nel primo mandato Ziberna e portacolori di Fratelli d’Italia, è la prima donna a ricoprire la carica di vicesindaco. È perfettamente consapevole dell’importanza e del peso del ruolo. È pronta a rimboccarsi le maniche e a rispondere con i fatti a chi (parliamo dell’opposizione) ha espresso perplessità “a prescindere”, prima di metterla alla prova.

Gatta, si aspettava di essere vicesindaco o è stata una sorpresa anche per lei?

La nomina a vice è stata certamente inaspettata. Ero, sì, consapevole del fatto che sarebbe toccata, visto il risultato elettorale, a Fratelli d’Italia ma, al tempo stesso, sapevo anche che la carica, per esperienza, risultati personali e chiamiamola “anzianità di servizio”, sarebbe spettata al collega Francesco Del Sordi, nostro coordinatore cittadino e profondo conoscitore della macchina comunale. Francesco e i vertici regionali del partito hanno fatto, però, scelte diverse.

Quali sentimenti ha provato quando Ziberna le ha comunicato l’investitura?

Indubbiamente, sono molto soddisfatta. Sono molto motivata e orgogliosa di ricoprire questo ruolo in un momento cruciale per la storia della nostra città. E sono altrettanto felice per il fatto che sia stato premiato il lavoro fatto dal partito che rappresento.

Confrontandosi anche con le “memorie storiche” del palazzo municipale, sembra non ci siano mai state altre vicesindaco donna. Lei, dunque, è la prima a Gorizia?

Sì, è la prima volta che questa città ha un vicesindaco donna. E questo è un ulteriore motivo di responsabilità e orgoglio. Al di là delle questioni di genere, negli ultimi anni, nel nostro territorio, è cresciuta la rappresentanza femminile nei ruoli che contano sia a livello politico sia dirigenziale.

Quali le sue priorità?

Ritengo cruciale la questione della rigenerazione urbana: abbiamo aree dismesse, non di proprietà comunale perlopiù, sulle quali andranno individuate delle strategie di recupero, che non possono prescindere da un confronto con le articolazioni dello Stato. Riprenderemo, poi, gli studi strategici che l’Università di Trieste e l’Istituto di sociologia internazionale (Isig) hanno prodotto sul Piano regolatore generale comunale, attivando un confronto con il Consiglio, le associazioni di quartiere e le categorie economiche.

È già al lavoro su questo versante?

Sì. In questi giorni sto prendendo contatto con gli uffici per capire, in ogni caso, quali sono le urgenze e prendere le misure con le questioni afferenti la delega.

E sui giovani? Quali sono le cose da fare e le urgenze?

Indubbiamente, costituisce un’urgenza la necessità di riaprire il Punto giovani, fermato dallo stop (concretizzatosi, come si ricorderà, sul finire del mandato precedente) all’approvazione delle nuove tariffe per la Tari. Vorrei trovare il modo di potenziarlo ulteriormente, di farne una “Casa aperta per tutti i ragazzi” attivando, in particolare con le istituzioni e con le associazioni di categoria, percorsi specifici per i Neet, i giovani che non studiano né lavorano.

Lei ha mantenuto anche il referato alle Politiche universitarie. In quali direzioni andrà il suo impegno?

Sul potenziamento dell’offerta formativa universitaria partiamo da una base solida: due nuovi corsi di laurea in partenza, un master che sarà presentato a breve e un corso di alta formazione giornalistica per il quale stiamo chiudendo. Una delle chiavi sarà il potenziamento dei servizi destinati agli studenti universitari: dopo dieci anni, grazie all’interessamento del Comune e alla sensibilità degli enti coinvolti, abbiamo finalmente potenziato le linee di trasporto e riaperto il punto-ristoro da cento posti che, auspichiamo, possa diventare la mensa che gli studenti attendono. Ripartiamo da qui.

Fra le deleghe che le sono state affidate ci sono diverse novità: istruzione, urbanistica e politiche giovanili. Referati importanti che appaiono, almeno apparentemente, slegati uno dall’altro. Concorda?

Politiche giovanili, università e istruzione sono strettamente legate, in realtà. E c’è pure il benessere degli animali, che mi è stato chiesto di mantenere e di cui sono felice di continuare a occuparmi.

Brutta bestia, l’urbanistica...

Merita un discorso a parte: è una sfida che mi è stata proposta e che mi sono sentita di accogliere, perché credo che la progettazione dello spazio urbano di una città che, negli ultimi quarant’anni, ha radicalmente cambiato volto, sia cruciale per lo sviluppo del nostro territorio. La distribuzione delle deleghe, come ha spiegato il sindaco Ziberna, presuppone una forte “interazione” tra assessorati e, tra questi, e gli uffici comunali, che costituiscono il motore dell’attività amministrativa: e sarà così anche per quelli, come l’urbanistica, che abbracciano inevitabilmente ampi campi d’azione.

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