L’orango più vulnerabile al mondo rischia l’estinzione a causa di una diga in Indonesia

Con meno di 800 esemplari, l'orango di Tapanuli diffusa nell'isola di Sumatra è uno dei mammiferi più vulnerabili al mondo. E la costruzione di una centrale idroelettrica sta mettendo ancor più in grave pericolo questa specie. I lavori di realizzazione della diga stanno modificando parte dell'habitat dell'orango, aumentando la frammentazione della popolazione ed esponendolo ulteriormente al bracconaggio e ai conflitti con gli agricoltori locali.
La nuova centrale idroelettrica indonesiana sta prendendo forma nell'ecosistema di Batang Toru, una lussureggiante foresta tropicale con una grande biodiversità: sarà completata nel 2022 ma già sono state mosse accuse di irregolarità e fatte pressioni sugli attivisti e gli abitanti della zona.
Una ventina di scienziati hanno scritto una lettera al presidente indonesiano Joko Widodo, descrivendo il progetto come «l'ultimo chiodo nella bara» della specie, che richiede una popolazione minima di 500 esemplari per evitare l'estinzione funzionale.
Pare che la diga non creerà problemi solo gli oranghi, ma anche alla tigre di Sumatra e al pangolino, altre specie della zona già considerate «gravemente minacciate». L'organizzazione ambientale Walhi, la più grande dell'arcipelago, è l'unica sul campo che critica ancora apertamente la costruzione della diga: nonostante le minacce di morte, stanno portando avanti un processo contro lo studio ambientale del progetto della diga, attualmente al vaglio della corte suprema indonesiana.
«Non siamo contrari alla costruzione della centrale idroelettrica, ma devono tenere conto delle conseguenze che il progetto avrà sulle persone e sulla fauna selvatica. Salvare l'ecosistema e la sua biodiversità è un'azione che dobbiamo all'intera umanità», ha affermato l'attivista Walhi Roy Lumban Gaol.
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