L’operaio morto era privo delle cinture

CORMONS. Alberto Nasca, il giovane operaio morto mercoledì mattina in un incidente sul lavoro sulla strada regionale 56, all’altezza con l’incrocio con via Ara pacis, si sarebbe salvato se si fosse allacciato le cinture di sicurezza mentre stava caricando il piccolo scavatore sul camion. Le cinture lo avrebbe trattenuto mentre la ruspa, ceduta la rampa, si inclinava di lato. Invece il giovane è stato sbalzato a terra ed è stato colpito violentemente dalla benna che gli ha fracassato la testa. La morte è stata quasi istantanea, è spirato tra le braccia del fratello, che aveva assistito alla tragedia.
Le norme antinfortunistiche prevedono che il manovratore quando si trova alla guida del mezzo utilizzi le cinture di sicurezza, ma l’altra mattina non è stato così. Forse la routine di una manovra che faceva più volte al giorno, come quella di far scendere e salire il piccolo escavatore sul camion utilizzando le due rampe di acciaio, gli ha fatto pensare che quelle cinture non servivano. Una manovra tra l’altro per niente difficoltosa che dura un minuto o poco più. Una leggerezza, dunque, che ora è al vaglio degli inquirenti come pure stanno accertando per quale motivo la rampa ha ceduto e se, in particolare, era stata agganciata male al cassone del camion. Su tutto questo indagano sia i carabinieri della stazione di Cormons che gli ispettori della Medicina del lavoro dell’Ass coordinati dalla Procura della Repubblica. Il magistrato ha anche disposto l’autopsia sul corpo della giovane vittima per stabilire le esatte cause del decesso. Solamente dopo concederà il nulla osta per la sepoltura. I funerali di Nasca si svolgeranno probabilmente a Gagliano Castelferrato, una paese in provincia di Enna, dove il giovane viveva assieme alla moglie Maria Paola, che aveva sposato lo scorso 7 settembre.
La Procura inoltre vuole anche chiarire tutte le procedure dell’appalto e subappalti dei lavori - si trattava della posa della fibra ottica lungo la regionale 56 Gorizia-Udine - per verificare le eventuali responsabilità di quanto accaduto. L’ipotesi sul quale indaga la Procura è omicidio colposo anche se al momento non ci sono indagati. La squadra di cinque operai che lavorava l’altra mattina lungo la regionale era composta tutta da siciliani, trasfertisti alle dipendenze della Ruspol srl di Mirandola.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo