L’onda verde conquista il centro di Trieste: oltre 3 mila in corteo

Studenti arrivati anche dall’Isontino per ricordare al mondo «che non esiste un pianeta di riserva». Sindacati e politici rimangono in coda al serpentone
Foto BRUNI 27.09.2019 Friday for Future:flash mob in piazza Borsa
Foto BRUNI 27.09.2019 Friday for Future:flash mob in piazza Borsa

L'onda verde conquista il centro di Trieste: 3mila giovani al corteo

TRIESTE In piazza perché vogliono un futuro. E perché “there’s no a planet B”, non c’è un pianeta di riserva. Oltre tremila persone, soprattutto ragazzi delle scuole del capoluogo regionale e dell’Isontino, sono scesi in strada a Trieste ieri per il terzo sciopero globale per il clima organizzato da “Fridays for future” in tutto il mondo. Una lunga giornata iniziata prima delle nove del mattino con il ritrovo in piazza Goldoni. Sorrisi, voglia di passare una giornata diversa, dimostrando di credere in qualcosa nel quale tutti in realtà dovrebbero credere: la tutela del pianeta.



Gli organizzatori, tutti giovanissimi e tutti studenti, alle nove precise iniziano a distendere il corteo in via Saba, fino a largo Barriera per poi scendere lungo via Carducci. Un po’ di disagio al traffico. Qualche automobilista, altri nei loro mezzi la prendono con filosofia: «Tutte le generazioni hanno il diritto e il dovere di credere in qualcosa e combattere per quel qualcosa».

Foto BRUNI 27.09.2019 Friday for Future:flash mob in piazza Borsa
Foto BRUNI 27.09.2019 Friday for Future:flash mob in piazza Borsa


Il corteo si muove dietro lo striscione “Respect existence or expect resistance” (rispettate l’esistenza o aspettatevi resistenza). Più in là si vedono tantissimi cartelli diversi: dal classico “Save the world”, il più gettonato insieme a “dobbiamo agire ora”, al più ironico “Ci state scaldando le birre” fino alla più ricercata citazione musicale di De André: «All’ombra dell’ultimo sole avremo i rifiuti alle costole». Lungo il cammino il microfono passa di mano per ricordare a tutti il motivo della protesta lanciando i cori dedicati a “No petrolio” alla denuncia “i soldi per l’ambiente non ci sono mai”, “Se ci toccano il futuro noi blocchiamo la città” e “Salviamo la terra dall’effetto serra”.



I sindacati, invitati, sono rimasti in coda con le bandiere di Cgil, Cobas e Unione di base. Tanti anche i politici, soprattutto di centrosinistra. La vetrina era però tutta per gli studenti di elementari, medie, superiori e pure Università. In alcuni momenti i cori sono stati intervallati dalle canzoni e anche da un’inedita versione di “Bella ciao” in inglese. All’arrivo in piazza della Borsa le casse rimandano però “Another brick in the wall” dei Pink Floyd.

Fridays for Future, i ragazzi in marcia si prendono il cuore di Trieste: "Siamo più di 3 mila"
Foto Bruni Trieste 27.09.2019 Corteo studentesco Friday for future


Lungo il tragitto Sara Segantin e Anna Lilian Gardossi, due delle rappresentanti del Fridays for future di Trieste, sorridono soddisfatte: «C’è un entusiasmo che non ci aspettavamo. Abbiamo avuto successo alla prima edizione lo scorso anno, l’esplosione di oggi ci fa capire che i temi legati alla protezione dell’ambiente sono sempre più importanti. La lettera del ministro dell’Istruzione Fioramonti, i professori e la presenza di così tante scuole vogliono dire che il cambiamento è in corso e il mondo sta finalmente salvando il mondo. Alla fine chiediamo solo un futuro degno di essere vissuto».

Il riscaldamento globale è un rischio che era stato denunciato proprio dal mondo della scienza diversi anni fa senza però ottenere l’attenzione che è riuscita a creare il popolo di Greta. «Ci chiamano “gretini” ma i cretini sono loro», taglia corto una delle organizzatrici che, in piazza della Borsa, ha ricordato come nell’anno 2100 Trieste, insieme ad altre 33 città italiane, sarà sommersa dallo scioglimento dei ghiacci. Cambierà anche la meteorologia con alluvioni e grandine, fenomeni già oggi più frequenti. E saliranno pure le temperature: già nel 2019 per 10 giorni all’anno si sono registrati valori superiori ai 32 gradi, che diventeranno sei volte più alti nel 2100.

Chi ha preso il microfono ha parlato anche di obesità, di malnutrizione e una ragazza brasiliana del Collegio del mondo unito ha raccontato cosa sta avvenendo nel suo in Amazzonia, il polmone del mondo, dove la deforestazione è aumentata del 150% con il presidente Bolsonaro. Hanno preso la parola anche i rappresentati della Comunità slovena («grazie ragazzi per quello che state facendo»), Legambiente, Federico Zadnich della Fiab, che ha posto l’accento sui piccoli gesti che chiunque può fare per tutelare l’ambiente, e l’associazione Trieste impegnata a sostenere l’economia circolare. Anche Celeste ha voluto raccontare il suo progetto di riscatto per difendere e proteggere il pianeta e che si potrà scoprire sull’account Instragram “celecelly99”.

La giornata è poi proseguita con il picnic in piazza e il flashmob: una rappresentazione teatrale nella quale alcuni volontari salvavano la terra, una palla in miniatura, da mali come individualismo e indifferenza. Nel pomeriggio ancora il mondo della scienza a raccontare i rischi del global warming e i laboratori per i bambini con colori e tanti giochi. Perché salvare il mondo è un gioco da ragazzi. —


 

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