L’omicidio di Slavica: «Drago l’ha uccisa con premeditazione»

Si aggrava la posizione dell’ex marito della badante. Oggi l’interrogatorio davanti al gip
Slavica Kostic
Slavica Kostic

TRIESTE Non un raptus. Ma un omicidio premeditato. È la pesante accusa che si configura nei confronti di Dragoslav Kostic, l’ex marito sessantunenne di Slavica, la badante di 39 anni trovata cadavere in una discarica sul Carso, a fronte di indizi pesanti come macigni.

 

L'omicidio di Slavica Kostic in un minuto

 

Drago, così si è sempre fatto chiamare, questa mattina comparirà davanti al gip Laura Barresi per l’interrogatorio di garanzia. Non sarà una passeggiata. Con il serbo, in una saletta del carcere, ci saranno i difensori Roberto Mantello, Gianfranco Grisonich e Carmelo Genovese.

 

Dragoslav (Drago) Kostic
Dragoslav (Drago) Kostic

 

L’interrogatorio è e resta un atto fondamentale anche se già davanti agli investigatori della Squadra mobile e al pm Matteo Tripani Kostic ha confessato il terribile delitto. E, a modo suo, ha spiegato perché ha ucciso la sua ex moglie: «Non mi fidavo di lei. Sapevo che si incontrava con altri uomini». Ma gli inquirenti, come prevede il Codice, gli devono offrire tutte le possibilità. Compresa quella di ritrattare.

 

 

Oggi Kostic si vedrà elencare «gli indizi decisivi», come li ha definiti Tripani, quelli che presuppongono l’accogimento da parte del gip Barresi della richiesta di un ordine di custodia cautelare in carcere. Il primo fa riferimento al doppio viaggio di Drago. Il serbo, il 23 aprile, era partito dalla cittadina di Kucevo alla volta di Trieste in un orario, rileva il pm, «perfettamente sovrapponibile» con la scomparsa di Slavica.

 

Trieste, la confessione: «Mi tradiva, ho dovuto ucciderla»
Slavica Kostic, 37 anni, la vittima

 

Aveva lasciato la Serbia senza avvisare nessuno di tale spostamento e senza nemmeno portare con sè i telefoni. Drago, sempre a detta dall’accusa, aveva in altre parole deciso fin dall’inizio di punire l’ex moglie. A ulteriore conferma il fatto che l’uomo aveva le chiavi dell’appartamento di via del Roncheto 91 dove abitava la donna e che pertanto, a differenza di un eventuale aggressore esterno, avrebbe comunque potuto giustificare la sua presenza nell’appartamento e anche le sue tracce biologiche.

Un’altra prova “decisiva” arriva dalle telecamere delle aree di servizio slovene: hanno attestato che alle 4.59 del 25 aprile Kostic aveva fatto rifornimento al distributore di Obrezje, al confine con la Croazia, mentre solo pochi minuti prima il cellulare di Slavica aveva attivato una cella che si trova nella zona. Analogamente, secondo gli investigatori della Squadra mobile, vi sono forti indizi di una corrispondenza tra il passaggio di Kostic a Sesana e l’attivazione da parte del suo cellulare di alcune celle slovene in prossimità del confine italiano. Attivazione che si è ripetuta due volte quella notte nell’arco di 45 minuti. Questo significa, per la procura, che il cellulare di Drago non era in possesso di qualcun’altro ma si muoveva a ridosso della linea confinaria.

 

Trieste, uccisa a coltellate dall’ex marito la badante scomparsa da aprile
A sinistra, Slavica Kostic; a destra, la fuga di Dragoslav Kostic (qui fa benzina) il giorno dell'omicidio

 

Non basta. Qualche ora dopo essere rientrato in Serbia - esattamente alle 17.17 del 25 aprile - Kostic aveva chiamato la figlia minorenne di Slavica che la sera precedente gli aveva mandato un sms su incarico della madre, che ovviamente non poteva certo immaginare di essere seguita, chiedendogli di chiamarla perchè doveva parlargli. Per giusificarsi Kostic ha riferito che la sera precedente era dalla sua famiglia e ha aggiunto che non aveva ricevuto l’sms perché aveva la batteria scarica. In realtà, invece, si trovava in transito in Croazia come hanno dimostrato le immagini delle telecamere dei valichi.

C’è ancora l’incendio della Ford Mondeo utilizzata per trasportare il cadavere di Slavica dalla casa di via del Roncheto 91 alla discarica situata poco oltre il confine sloveno a Kreplje. Giampiero Zucchetta, il consulente del pm che ha esaminato le fotografie consegnate dallo stesso Kostic alla polizia al fine di poter richiedere i nuovi documenti dell’auto da consegnare all’assicurazione, ha rilevato un aspetto paradossale: la sparizione delle targhe rimosse prima dell’incendio. Un fatto strano se si pensa che a detta di Kostic il rogo era stato accidentale.

 

Uccisa dall'ex marito: il luogo del ritrovamento

 

Nei prossimi giorni i resti di Slavica saranno trasportati dall’istituto di medicina legale di Lubiana a Trieste dove sarà effettuata l’autopsia. Autopsia necessaria per accertare una volta per tutte le cause della morte di Slavica. Drago Kostic ha sostenuto di aver ucciso l’ex moglie con una forte scarica elettrica. Gli investigatori ritengono invece che la donna sia stata accoltellata e che le tracce evidenziate dal luminol nell’appartamento dell’omicidio siano riferite proprio al sangue di Slavica. L’autopsia dirà la verità.

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