L'omelia del vescovo di Trieste: "Natale sia l'occasione per toglierci di dosso apatia e paura causati dal virus"
TRIESTE "Come fecero i pastori a Betlemme, anche noi dobbiamo andare da Gesù, scuotendoci di dosso il torpore, la noia, l’apatia, il disinteresse e la paura che mortificano la vita e la fede, specialmente in questo tempo di pandemia da coronavirus. In quell'incontro non ci sentiremo più abbandonati a noi stessi, ma portati da un Amore che ci guida verso una pienezza di vita; non ci sentiremo più consegnati ad un destino senza volto e nome, ma presi per mano da una Potenza tenera e sicura. Natale sia l'occasione buona per accogliere Gesù Bambino, togliendo l’orgoglio dal nostro cuore, eliminando l’egoismo, abbattendo i muri dell’indifferenza e del rancore".
E' un messaggio di amore verso il prossimo e verso noi stessi quello lanciato dal vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi nel corso della sua omelia la vigilia di Natale, anticipata - causa norme anti-Covid - alle 20 di oggi, 24 dicembre, nella Cattedrale di san Giusto.
"Con la terribile pandemia in corso - ha continuato Crepaldi - abbiamo l’impressione che siamo inesorabilmente destinati ad essere spettatori angosciati della rovinosa caduta di un mondo ridotto ad un cumulo di macerie. Ma non è così e non sarà così, perché anche su questo periodo sofferto e complicato, con la nascita di Gesù a Betlemme, ci raggiunge il messaggio di pace e di luce".
“Dio, per puro amore, si è fatto vicino a ognuno di noi, ci sostiene e ci guida: tutto questo diventi occasione quotidiana per crescere nell'amore per la vita e per alimentare le intime motivazioni della gioia natalizia".
Domani, giorno di Natale, alle 10 monsignor Crepaldi presiederà in Cattedrale la Celebrazione eucaristica del Giorno nella Solennità della Natività del Signore. Alle 18 si terranno i Secondi Vespri della Solennità.
Sabato 26 dicembre, infine, alle 11.30 nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo presiederà la Santa Messa per il 44° Natale Sub.
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