Logopedia, nuovo corso triennale a Trieste
L'Università di Trieste compie un nuovo passo per poter ampliare la propria offerta formativa e mettersi dunque al passo con i tempi. Nasce in questo ordine di idee, per la prima volta in regione, all'interno del dipartimento universitario clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute, il nuovo corso triennale in Logopedia, che partirà da settembre e di cui è già disponibile online il bando. Si aggiungerà dunque agli altri sei corsi già presenti per le professioni sanitarie, quali Infermieristica, Fisioterapia, Tecnica della riabilitazione, Tecniche di laboratorio biomedico, Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia e Igiene mentale, e agli altri dieci presenti nel dipartimento. Fino al 25 agosto ci si potrà iscrivere attraverso la domanda online per l'esame di ammissione, che si terrà il 13 settembre. Diciassette i posti disponibili per questo nuovo corso inter-ateneo a numero chiuso, che sarà ad attivazione stabile nel capoluogo giuliano, ma istituito nelle Università di Trieste e Udine che operano in collaborazione.
Novità della novità riguarda uno dei posti disponibili: «Abbiamo ritenuto opportuno riservare un posto a uno studente di lingua slovena - ha sottolineato Roberto Di Lenarda, direttore del dipartimento universitario clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute -, perché in zona di confine come qui è necessaria la specifica competenza. Se parliamo di linguaggio, la rieducazione la dobbiamo fare nella lingua che conosce il paziente, quindi dobbiamo avere lo strumento culturale di base della lingua. In prospettiva vorremmo allargarlo anche ad altre lingue».
Ma come mai è stato inserito proprio ora questo corso? «Già da alcuni anni sta emergendo a livello sanitario regionale e in quello privato l'esigenza di figure professionali nella Logopedia - ha spiegato Di Lenarda - di fronte alla quale c'è scarsa offerta. In regione non c'erano finora corsi di questo tipo, motivo per cui i ragazzi dovevano andare a studiare fuori».
Ciò che spinge ancora di più da una parte l'Università ad attivare questo corso e dall'altra gli studenti a iscrivervi «è il trend evidente che mostra una percentuale elevata di studenti che, a un anno dalla laurea, trovano occupazione. Questa professione, assieme all'igienista dentale e al fisioterapista, si dimostra tra i tre corsi di laurea delle professioni sanitarie con maggiore possibilità di occupazione».
In questo senso infatti «la Regione ci aveva molto sollecitato - continua Di Lenarda - perché questa scelta va molto nella direzione del tentativo di rinforzare tutti quei servizi di supporto alla persona che dovrebbero dare una spinta allo sviluppo delle cure anche extra ospedaliere, per cui è la classica figura che è fondamentale all'interno dell'ospedale per la fase acuta, ma anche a livello territoriale per la presa in carico a lungo termine dei pazienti, per cui si sposa bene in questo momento di cambio della sanità pubblica regionale».
Il logopedista ha come filo conduttore l'individuazione e il superamento di tutte le problematiche legate ai disturbi di linguaggio, comunicazione e deglutizione, che potrebbero svilupparsi nell'uomo durante tutte e tre le fasi della vita, in età prepuberale, adulta e geriatrica. I piccoli pazienti, i cui disturbi un tempo non venivano presi in carico, ma piuttosto sottaciuti, oggi hanno la possibilità di un trattamento efficace se instaurato precocemente. Prima non si avevano la consapevolezza né gli strumenti culturali. Si parla di disturbi nella voce, parola, linguaggio orale e scritto e della comunicazione, «un ambito vasto di gravità variabile - afferma Di Lenarda - in cui una precoce presa in carico è in grado in molti casi risolvere e in molti di ridurre significativamente l'entità degli effetti di queste patologie».
Un dato importante, che s'inserisce in tutte le professioni sanitarie, «è la multidisciplinarietà - sottolinea il direttore -, ormai in Medicina non esiste più la singola figura che fa tutto da solo. Una delle cose che noi cerchiamo d'insegnare ai nostri ragazzi è quella d'imparare a lavorare in equipe, perché il logopedista ha bisogno dell'infermiere e del pediatra, cioè di tutte le figure che collaborano a una presa in carico olistica del paziente».
Anche all'interno di questa laurea triennale, il cui piano studi coinvolgerà materie quali dalla fisiologia dello sviluppo a tutte le discipline otorinolaringoiatrica, riabilitativa, neurologica, e anche gli ambiti pediatrico e psicologo, è previsto un tirocinio «molto rilevante anche dal punto di vista del numero di crediti - specifica Di Lenarda -, di entità crescente per il primo e terzo anno. Le regole didattiche sono le stesse, c'è sempre l'obbligo di frequenza, come i reparti di competenza, in primis per quanto riguarda l'Azienda ospedaliera, la clinica otorinolaringoiatrica e quella neurologica, ma i ragazzi si adopereranno anche nel territorio e nel Burlo. Ci sarà una rete formativa che prenderà in considerazione strutture in tutta la regione, perché si tratta di un corso inter-ateneo dal punto di vista del tirocinio. Sono presenti numerose discipline professionalizzanti, proprio perché la laurea è abilitante, quindi dal giorno dopo i neolaureati sono abilitati all'esercizio della professione. La preparazione quindi unisce i tre cardini della moderna università: sapere, sapere fare e sapere essere».
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