L’Odissea da Esatto: mezza giornata in coda con merenda e libro
Si ripresentano puntuali con le scadenze dei tributi, ma per i cittadini è difficile farsene una ragione. Parliamo delle code e delle lunghe attese che si registrano nella sede di Esatto per l'acconto della Tasi che scade giovedì prossimo. Sono centinaia i triestini che ogni giorno si presentano agli sportelli di piazza Sansovino per chiedere delucidazioni, ma anche per risolvere errori o inesattezze. Con tempi di attesa che superano le tre ore. Inizio difficile Che sarà una giornata complicata lo si capisce dal centinaio di persone già in fila prima dell'apertura degli sportelli. C'è chi si è messo in coda alle 7. Una scena che incuriosisce i passanti, tanto che c'è qualcuno che la immortala con il telefonino. «E' una vergogna», esclama Silvano Callegari. «Sono già venuto qui la scorsa settimana ma non sono riuscito ad arrivare agli sportelli. Adesso ci riprovo ma è evidente che in questo Paese c'è qualcosa che non va».
Sulla stessa lunghezza d'onda Annamaria Redivo: «E' la terza volta che faccio la fila: a mio figlio è arrivato il bollettino per una casa di cui non è più proprietario da oltre cinque anni. Risultato: dovrò portare altri documenti e perdere ancora tempo per una cosa che non esiste». Tutti in attesa Pochi minuti dopo le 9 la sala d'attesa è già stracolma: i posti a sedere sono ormai tutti occupati. Per gli altri, per lo più anziani, non rimane che aspettare in piedi. C'è chi legge un libro, chi sfoglia i giornali, chi si diletta con l'enigmistica. Qualcuno si è portato uno spuntino per evitare un pericoloso calo di zuccheri. Altri rimangono fuori a fumare una sigaretta ed a chiacchierare con gli improvvisati compagni di sventura.
«E' evidente che c'è qualcosa che non funziona nel sistema», sbotta Franco Gant. «Io ad esempio non ho ricevuto il bollettino della Tasi e non voglio certo incappare in sanzioni: il problema è che le cose vengono fatte malissimo e poi la responsabilità è tutta in capo al cittadino». I conti non tornano Alle 10 sono già 130 i biglietti staccati, ma nello stesso momento agli sportelli viene servito il numero 34. Le persone continuano ad arrivare, ma gli operatori non riescono a tenere il passo. Al punto informazioni la fila è continua. Intorno alle 11 la situazione peggiora: viene staccato il tagliando 200, ma il pannello luminoso segna appena il cliente numero 55. Questo significa, conti alla mano, che i tempi di attesa sfiorano ormai le tre ore. «Una situazione paradossale» - commenta Maria Benussich - «Sono qui per risolvere i problemi di due persone anziane che non possono muoversi da casa: ho già perso una giornata intera e adesso mi toccano altre ore di fila». Con il passare del tempo aumenta inevitabilmente la stanchezza. «Non ce la faccio più», ammette Anna Grandich. «Sono qui per il problema della Tasi di mio figlio che lavora all'estero: aspetto già da due ore ma sono esausta perché ho appena subito un'operazione alle gambe». Le fa eco Giovanni Castello: «Sono qui dalle 9 del mattino ed esco che è passato mezzogiorno: i triestini non meritano questo trattamento allucinante». Come si dice in questi casi: domani è un altro giorno. E probabilmente sarà ancora peggiore.
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