L'occupazione non si ferma: "Vogliamo risposte"
Stilato un documento che elenca tre obiettivi. Tra le richieste degli studenti un tavolo sull'edilizia. Primo incontro con Beltrame e Tommasini
TRIESTE.
L’attivazione di un tavolo tra studenti e Provincia per capire come e dove vengono spesi i fondi dedicati all’edilizia scolastica. L’organizzazione, ogni sei mesi, di controlli sulla sicurezza nei singoli istituti affidati ad esperti. L’impegno a destinare alle scuole pubbliche tutte le risorse attualmente riservate agli istituti privati.
Sono i tre obiettivi fissati dalla protesta delle scuole superiori cittadine, arrivate oggi al quinto giorno di occupazione (autogestione al Deledda). Tre rivendicazioni messe nero su bianco ieri mattina al termine di un’assemblea al Carducci, dalle quali dipenderà la durata dell’agitazione. Fino a quando non verranno esaudite le richieste, o perlomeno fino a che non arriveranno garanzie serie in grado di far immaginare un loro rapido accoglimento, infatti, i ragazzi sono assolutamente decisi a resistere, e quindi occupare, a oltranza.
Un proposito dal quale, però, potrebbero essere costretti a recedere per cause di forza maggiore. Nelle ultime ore infatti sono diventate sempre più insistenti le voci di possibili sgomberi dei presìdi organizzati dagli studenti. La Digos, sempre secondo le versioni arrivate alle orecchie dei ”rivoltosi”, sarebbe cioè sul punto di metter fine alla protesta plateale per garantire la ripresa delle lezioni, quantomeno all’inizio della prossima settimana.
Nell’attesa i ”barricaderi” continuano imperterriti la loro battaglia, segnando già qualche punto a loro favore. Ieri infatti hanno ricevuto al Volta la visita del direttore scolastico regionale Daniela Beltrame e, poi, si sono incontrati con l’assessore provinciale Mauro Tommasini. «Entrambi sono rimasti a bocca aperta sentendo il racconto delle vergognose situazioni di molti istituti scolastici - spiega Tommaso Gandini del liceo Dante -. Nessuno, per esempio, poteva credere che la scala antincendio del Deledda portasse nel cortile interno dove si trova la caldaia, o che il Nautico avesse navi scuola del tutto inutilizzabili».
Oltre ad esporre il lungo cahier de doleances, ieri i rappresentanti delle scuole occupate hanno chiesto anche risposte sui tre punti inseriti nella piattaforma di rivendicazioni. Risposte che arriveranno forse già la settimana prossima. Tanto Beltrame quanto Tommasini, infatti, si sono impegnati a riconvocare nuovi incontri nei quali coinvolgere anche l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Molinaro e tutti i dirigenti scolastici.
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